Per tutta l’infanzia i vostri genitori vi hanno imposto con dispotica arroganza di aspettare almeno tre ore prima di entrare in mare o fare un tuffo in piscina. Un giorno, ormai teenager, la bagnina o il bagnino, che nei vostri tormenti adolescenziali stava al pari del team di Baywatch, vi ha rivelato che se entrate in acqua immediatamente dopo aver mangiato non vi succede nulla. Ambigue verità. E’ stato così per tutti.
Aspettare tre ore o tuffarsi mentre ancora state ingoiando l’ultimo boccone? La questione rimane aperta ancora oggi. Da una parte la digestione completa necessita di un lungo periodo di tempo. Dall’altra, quella fase in cui potremmo rischiare di morire annegati nei trenta centimetri di profondità del Mare Adriatico può essere bloccata se iniziamo subito a nuotare.
I consigli del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute, esprimendo tutto il suo potenziale educativo, consiglia di attendere le fatidiche tre ore ed evitare di immergersi subito dopo pranzo. Ma rimanendo questa una scelta filosofica al pari del voto e della religione, lo Stato evita di esprimersi con fermezza e si limita a offrire consigli sulle ‘buone abitudini del bagnante’.
Prima di tutto, evitate di entrare in acqua da soli, in caso di pericolo, un amico al vostro fianco potrebbe essere d’aiuto. Entrate in acqua gradualmente, evitate lo shock termico. Fate pasti leggeri, magari un panino con prosciutto cotto o crudo o un’insalatina.
Altri consigli
Per quanto risulti impegnativo durante il periodo delle vacanze, non fate uso di alcol se poi volete tuffarvi in piscina. Secondo uno studio condotto nelle ville di Hugh Hefner e Donatella Versace, l’ingestione di birra, vino e liquori aumenta notevolmente il rischio di annegamento.
Se non siete al top della forma, ed è difficile che lo siate a dirla tutta, aspettate le tre ore di digestione. In ogni caso, andare in spiaggia dalle due alle cinque del pomeriggio rimane un atto deliberato della noia di vivere moderna. Infine, non credete di essere diventati Mark Spitz solo perché avete tenuto i baffi. Dosate le forze e prendete coscienza della vostra età, dell’ernia che vi ha perseguitati tutt’inverno e del fatto che, in fondo, non siete mai stati degli ottimi nuotatori.