Il 5 novembre è una data speciale nel calendario dello spettacolo e dello sport. In questo giorno sono nati artisti e interpreti di fama mondiale, capaci di lasciare un’impronta indelebile nella musica, nel cinema e persino sul campo da calcio. Dalle note graffianti di Bryan Adams alle interpretazioni magnetiche di Tilda Swinton, fino alla classe calcistica di Marco Verratti, il 5 novembre racconta una storia di talento, creatività e determinazione.
- Bryan Adams, il rocker romantico dal cuore canadese
- Marco Verratti, il talento italiano che conquista l’Europa
- Tilda Swinton, la diva dell’arte e della metamorfosi
- Vivien Leigh, l’immortale Rossella O’Hara
Bryan Adams, il rocker romantico dal cuore canadese
Nato il 5 novembre 1959 a Kingston, in Canada, Bryan Adams è una delle voci più iconiche del rock internazionale. Cantautore, chitarrista, produttore e fotografo, la sua carriera spazia su oltre quattro decenni, durante i quali ha pubblicato successi che hanno fatto la storia della musica pop-rock mondiale.
Con brani intramontabili come “Summer of ’69”, “(Everything I Do) I Do It for You”, “Heaven” e “Run to You”, Adams ha saputo mescolare energia rock e romanticismo, creando uno stile inconfondibile. Il suo album Reckless (1984) lo consacrò definitivamente come icona degli anni ’80, mentre le sue colonne sonore per film come Robin Hood – Principe dei ladri e Don Juan DeMarco gli valsero nomination agli Oscar e ai Golden Globe.
Oltre alla musica, Bryan Adams è anche un fotografo di fama internazionale: i suoi scatti sono stati pubblicati su riviste come Vogue e Harper’s Bazaar, e ha realizzato ritratti di celebrità e progetti a scopo benefico. Da sempre impegnato nel sociale, sostiene cause legate ai diritti umani, all’ambiente e alla lotta contro la povertà attraverso la sua Bryan Adams Foundation.
Con oltre 100 milioni di dischi venduti nel mondo e tournée che continuano a registrare il tutto esaurito, Adams resta un simbolo di autenticità artistica, capace di attraversare le generazioni con la forza della sua voce e dei suoi testi.
Marco Verratti, il talento italiano che conquista l’Europa
Nato il 5 novembre 1992 a Pescara, Marco Verratti è uno dei più grandi centrocampisti italiani della sua generazione. Dopo aver esordito giovanissimo nel Pescara, si è imposto all’attenzione del calcio internazionale grazie alla sua visione di gioco, al controllo di palla e alla straordinaria capacità di gestire i tempi della manovra.
Con il Paris Saint-Germain, squadra in cui ha militato per oltre dieci anni, Verratti ha vinto numerosi titoli nazionali e si è affermato come uno dei registi più completi del calcio moderno. Campione d’Europa con la Nazionale italiana nel 2021, è apprezzato per la sua intelligenza tattica e il suo spirito di sacrificio.
Nel 2023 ha scelto una nuova sfida trasferendosi in Qatar, ma resta un simbolo del calcio elegante e tecnico che l’Italia ha sempre saputo esprimere.
Tilda Swinton, la diva dell’arte e della metamorfosi
Il 5 novembre 1960 nasceva a Londra Tilda Swinton, attrice tra le più raffinate e anticonvenzionali del cinema contemporaneo. Nota per la sua capacità di trasformarsi e per la sua presenza magnetica, ha interpretato ruoli che spaziano dal cinema indipendente ai grandi kolossal hollywoodiani.
Vincitrice del Premio Oscar come miglior attrice non protagonista per Michael Clayton (2008), Tilda Swinton ha collaborato con registi come Luca Guadagnino, Wes Anderson e Bong Joon-ho. Film come Io sono l’amore, The Grand Budapest Hotel e Doctor Strange testimoniano la sua versatilità e la sua inclinazione per personaggi complessi e visionari.
Con il suo stile androgino e la sua costante ricerca artistica, è considerata una delle figure più innovative e influenti del cinema europeo e mondiale.
Vivien Leigh, l’immortale Rossella O’Hara
Tra le nate il 5 novembre spicca anche una leggenda del cinema classico: Vivien Leigh (1913–1967). Attrice britannica di straordinaria bellezza e talento, è ricordata per il ruolo di Rossella O’Hara nel capolavoro Via col vento (1939), per il quale vinse il suo primo Premio Oscar.
Con il secondo Oscar ottenuto per Un tram che si chiama desiderio (1951), Leigh si confermò come una delle interpreti più potenti e drammatiche della sua epoca. Dietro il successo, però, si nascondeva una vita segnata da problemi di salute mentale e da un’intensa relazione con l’attore Laurence Olivier. Nonostante le difficoltà, la sua eredità artistica rimane immortale, simbolo dell’età d’oro di Hollywood.