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Cash trapping: la truffa del bancomat che può colpirti mentre prelevi

Un prelievo che non arriva, un bancomat “rotto”… e invece è una truffa: ecco come difenderti dal cash trapping.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Il cash trapping è una truffa mirata agli sportelli automatici (ATM) che rende vana la normale operazione di prelievo: il bancomat sembra non restituire il denaro, la macchina potrebbe segnalarne il malfunzionamento e la vittima, pensando sia un guasto, si allontana. È in quel momento che i truffatori – nascosti nei paraggi – recuperano fisicamente il contante “intrappolato” e se lo portano via. Negli ultimi anni le forze dell’ordine hanno documentato più varianti di questo raggiro: alcune semplici e improvvisate, altre curate nei dettagli e realizzate con attrezzi artigianali.

Le due versioni più diffuse della truffa

Gli investigatori descrivono almeno due modalità che i malviventi usano per intercettare i prelievi:

  • Versione “plastica” (semplice): il truffatore applica sulla bocchetta erogatrice una piccola striscia o “barretta” di plastica che riproduce l’apertura dell’ATM. Quando la macchina prepara il denaro, la barretta lo trattiene. La vittima, non vedendo i contanti cadere, pensa a un guasto e se ne va: i truffatori recuperano il danaro trattenuto e scompaiono.
  • Versione “forchetta” (più sofisticata): il dispositivo inserito è in metallo, realizzato da chi sa costruire strumenti su misura. In alcune varianti il bancomat viene “ingannato” finché la somma è già predisposta all’erogazione ma viene fisicamente intercettata da un congegno. Talvolta i criminali impediscono la completa estrazione della carta – per esempio applicando rivetti all’estremità – così che l’ATM rilevi l’anomalia e annulli contabile l’operazione, senza però aver erogato i soldi; quando il sistema si resetta i ladri rimuovono l’arnese e prendono il denaro rimasto intrappolato. Questo metodo può essere ripetuto più volte fino all’esaurimento della cassa.

Come riconoscere un bancomat manomesso

Prima di inserire la carta o dopo aver completato l’operazione, fai attenzione a piccoli segnali che potrebbero indicare un intervento fraudolento:

  • elementi attaccati o sporgenti sulla bocchetta erogatrice;
  • gusci o pannelli intorno al lettore carta che sembrano allentati o non aderenti;
  • spessori o materiale estraneo attorno all’apertura del contante;
  • la presenza di persone sospette o “guardiani” che rimangono troppo vicini all’ATM;
  • il dispositivo che richiede più volte l’inserimento della carta o che trattiene la carta in modo insolito.

Se qualcosa ti sembra strano, sospendi l’operazione e allontanati con calma; cerca un altro sportello o entra in banca se è aperta.

Cosa fare se il bancomat non eroga i soldi

Se l’ATM non rilascia il contante ma il prelievo risulta inizialmente autorizzato:

  • Non allontanarti subito. Aspetta qualche minuto per vedere se la macchina completa l’erogazione.
  • Verifica saldo e movimenti dall’app o dall’online banking: controlla se l’importo è stato addebitato.
  • Segnala immediatamente l’anomalia alla banca tramite il numero sullo sportello o in filiale; prendi nota di orario e ubicazione.
  • Non lasciare la carta incustodita. Se la carta rimane bloccata nell’ATM, avvisa la banca; non cercare di forzarla.
  • Se sospetti una truffa, chiama le forze dell’ordine e fornisci eventuali elementi utili (ore, targa o descrizione di persone viste).

Agire prontamente aumenta le probabilità che la banca possa bloccare operazioni sospette e, in alcuni casi, recuperare l’importo o riaccreditarlo.

Come proteggersi dal cash trapping

Alcuni semplici accorgimenti possono ridurre molto il rischio di essere bersaglio di questa truffa:

  • usa ATM situati in banche aperte durante l’orario di sportello o all’interno di punti sorvegliati;
  • evita sportelli isolati o poco illuminati, specialmente di sera;
  • se noti persone che ti osservano o si avvicinano, rinvia il prelievo;
  • copri la tastiera quando inserisci il PIN e non farti distrarre da sconosciuti;
  • preferisci pagamenti con carta dove possibile per ridurre il bisogno di contante;
  • controlla regolarmente i movimenti del conto e attiva le notifiche via SMS/app.

L’importanza delle indagini e la lotta al fenomeno

Operazioni di contrasto coordinate dalle forze dell’ordine hanno smascherato reti che realizzano e piazzano questi dispositivi: sequestri di attrezzi, arresti e campagne informative sono parte della risposta. Ma la prevenzione più efficace resta sempre l’attenzione individuale: piccoli gesti, come controllare lo sportello prima di usarlo o segnalare anomalie, sono fondamentali per impedire che il cash trapping continui a mietere vittime.

Il cash trapping è subdolo perché sfrutta la fiducia che riponiamo nelle macchine e la fretta di chi preleva. Restare vigili, informarsi e reagire in modo rapido sono gli antidoti più efficaci contro una truffa che si può nascondere dietro l’apparente normalità di un bancomat.

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