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Non è cloro quello che senti in piscina: la verità (poco igienica) sull'odore dell'acqua

Hai sempre pensato fosse il cloro? In realtà è il segnale che qualcosa non va.

Pubblicato:

Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Quando sei in piscina e senti quell’odore pungente, sappi che non è il cloro ma qualcosa di ben più indicativo: le cloroammine, composti che si formano quando il cloro reagisce con sudore, urina e altre impurità organiche. E, purtroppo, non è un segnale di acqua più pulita, anzi.

Cosa sono davvero le cloroammine

Il cloro è ormai un disinfettante standard nelle piscine, utile per eliminare germi, virus e batteri. Ma quell’odore chimico tipico dell’acqua di piscina è quasi sempre dovuto non al cloro puro, ma a composti chiamati cloroammine: si formano quando il cloro entra in contatto con azoto proveniente da sudore, urina, cellule morte e cosmetici dei bagnanti. In particolare, le dicloramina e tricloramina sono le dirette responsabili dell’odore forte e irritante tipico delle piscine affollate.

Più odore, meno cloro attivo

Paradossalmente, se senti un odore intenso di “cloro”, è indice di un problema: il cloro libero, cioè quello puro ed efficace, potrebbe essere più basso del necessario. In pratica, più cloro è “catturato” da impurità, meno rimane attivo per disinfettare: il risultato è un’acqua meno igienica, meno pulita e molto più irritante.

Irritazioni visibili (e invisibili)

Le cloroammine non si limitano a puzzare. Possono irritare:

  • occhi e congiuntive
  • mucose del naso e della gola
  • pelle, soprattutto in chi ha eczema o sensibilità cutanee
  • addirittura le vie respiratorie, provocando tosse o attacchi d’asma nei più sensibili

Questi effetti sono più frequenti nelle piscine coperte e poco ventilate, dove la concentrazione di tricloramina può superare i 4 mg/m³, ben al di sopra del limite raccomandato di 0,3 mg/m³.

Come eliminare le cloroammine

La soluzione per eliminare le cloroammine consiste in una “clorazione shock“: si introduce una quantità di cloro libera pari a circa dieci volte il valore delle cloroammine misurate. Ma per farlo serve una prima analisi: misurare il cloro totale e il cloro libero; la differenza rappresenta il cloro combinato da neutralizzare. Dopo il trattamento, è fondamentale filtrare l’acqua per almeno 24 ore, verificare di nuovo i valori e attendere che il cloro libero torni intorno a 1,5 ppm prima di tornare a tuffarsi. Ma tutte queste cose sono a carico dello stabilimento e del proprietario della piscina, di certo non dei bagnanti.

Prevenzione personale: cosa puoi fare tu?

  • Fatti la doccia prima di entrare in piscina: eliminare sudore, creme solari o make‑up riduce i residui organici nell’acqua.
  • Evita di entrare in acqua con crema solare non asciutta o trucco ancora sulla pelle: peggiora la reazione chimica.
  • Non urinare in piscina: può sembrare una cosa ovvia, ma meglio specificarlo: questo aiuta a ridurre in modo significativo le cloroammine.

Ambienti ventilati: il ruolo degli impianti

Una buona ventilazione è cruciale, soprattutto per le piscine interne. Servono aspiratori sopra la superficie dell’acqua per smaltire le cloroammine e portare aria pulita nella stanza. Senza ricircolo, i vapori restano sospesi a livello della vasca, causando irritazioni per i bagnanti e il personale.

Perché è importante capire questa verità

Capire perché senti quel classico odore di “piscina” è più di una curiosità: è un campanello d’allarme per la salute. Un’acqua mal gestita, con clorammine elevate, può essere meno igienica e irritante, anche se sembra ben disinfettata. Chi frequenta piscine regolarmente (personale, bambini, agonisti) merita condizioni più salubri. In sintesi, l’odore intenso “da cloro” non è il cloro puro, ma le cloroammine generate da sostanze organiche. Più senti quell’odore, meno cloro libero ci sarà nell’acqua, e quindi meno igiene.

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