Fonte: 123RF

Ecco perché non devi scrivere mai Amen nei commenti di Facebook

Scopri perché nessuno dovrebbe mai commentare con "Amen" i post di Facebook: le conseguenze possono essere devastanti.

Pubblicato:

Navigare nel mondo del web comporta l’affronto di diverse insidie, soprattutto quando si tratta di interazioni sociali, e Facebook non fa eccezione. Un tema recente che ha suscitato preoccupazione riguarda la tendenza sempre più diffusa di alcuni post che incoraggiano i lettori a lasciare il commento “Amen” sotto immagini religiose, toccanti e commoventi.

All’interno di innumerevoli gruppi e profili del famoso social network, è comune imbattersi in fotografie cupe che ritraggono situazioni di sofferenza, quali bambini malati, animali in difficoltà e adulti in situazioni critiche; oppure in immagini religiose che ritraggono il papa, la Madonna, Gesù o i santi. In tali post, l’invito a commentare con la parola “Amen” agisce come una sorta di richiesta di preghiera, un gesto che cerca di dimostrare compassione e solidarietà di fronte alla situazione rappresentata.

Tutti abbiamo visto almeno una volta un post di questo tipo. Ma dobbiamo stare attenti. Quello che potrebbe sembrare un semplice atto di gentilezza virtuale potrebbe avere conseguenze ben più gravi di quanto si possa immaginare. In questo articolo esamineremo da vicino le ragioni per cui dovresti riflettere attentamente prima di “lasciare un Amen”, considerando le implicazioni che esso può comportare. Che non sono certo poche.

Scopri anche:– Nuova truffa telefonica, non dire mai codice inviato sul telefono

Perché non devi mai scrivere ‘Amen’ su Facebook

Facebook è diventato un terreno fertile per l’espressione di empatia e supporto, eppure dietro la semplice parola “Amen” si cela una realtà più complessa. I commenti su innumerevoli condivisioni di immagini si moltiplicano vertiginosamente sotto l’ombra di questo termine, spesso utilizzato dalle pagine che diffondono tali immagini come una apparentemente universale manifestazione di solidarietà. Ciò che potrebbe sembrare un gesto innocuo, tuttavia, può portare a conseguenze che vanno ben oltre il suo significato superficiale.

Sotto la superficie delle condivisioni che richiedono il commento “Amen” si cela un fine meno nobile. Queste richieste non sono finalizzate a fornire aiuto a coloro che sono ritratti nelle immagini, bensì a incrementare il numero di seguaci all’interno della pagina. Un ingente numero di “Mi piace” e commenti conferisce al contenuto una maggiore rilevanza agli occhi dell’algoritmo che guida il feed, garantendo così una diffusione più ampia del post. Fondamentalmente, si tratta di sfruttare le buone intenzioni delle persone per fini diversi.

Ma le implicazioni di un commento “Amen” possono andare ben oltre l’apparente sostegno virtuale. In alcuni casi, i dati delle persone che lasciano questo tipo di commento vengono illegalmente venduti ad aziende di marketing. Questo è il passo che segna l’avvio di un flusso incessante di annunci pubblicitari indesiderati e spesso fuorvianti, talvolta a sfondo erotico. Inoltre, chi ha lasciato il commento potrebbe diventare una preda più vulnerabile per truffe online, tentativi di phishing e persino il furto di dati sensibili, come informazioni bancarie e identità personali. Ma le sorprese non finiscono qui.

Quello che inizia come un umile gruppo di supporto può rapidamente trasformarsi in una macchina di vendita. Una volta che il numero di utenti raggiunge proporzioni considerevoli (spesso proprio grazie a iniziative come quelle che chiedono di mettere un “amen”), la pagina potrebbe essere venduta a un’azienda che ne sfrutta il pubblico per promuovere prodotti e servizi. Ciò che sembrava un atto di compassione può quindi trasformarsi in un veicolo per interessi commerciali, dimostrando come le buone intenzioni iniziali possano essere distorte per scopi diversi.

Insomma, questi sono i motivi per cui non bisognerebbe mai scrivere “amen” su Facebook quando vediamo una pagina che presenta immagini commoventi, strappalacrime o religiose.

Frasi e parole che non dovresti mai scrivere sui social

In un mondo digitalmente interconnesso, preservare la nostra privacy e quella dei nostri cari è un imperativo spesso trascurato. Troppo spesso, cadendo nella convinzione di essere sempre tra “amici” virtuali, sottovalutiamo le possibili conseguenze dei nostri post su Facebook e sugli altri social. Tuttavia, chi si nasconde dietro uno schermo potrebbe non sempre avere intenzioni pure. A volte, mantenere un alone di mistero intorno a noi potrebbe rivelarsi la scelta più saggia.

Andiamo a vedere qualche dettaglio che non dovrebbe essere mai condiviso sui social (e, se vuoi, qui trovi anche le 5 cose da non fare mai su WhatsApp):

  • Indirizzo personale: la divulgazione del proprio indirizzo online può renderti facilmente rintracciabile. Questo può metterti a rischio da parte di individui con intenzioni poco piacevole, che siano malintenzionati, truffatori o semplici curiosi. Preservare questa informazione è essenziale per proteggere la tua sicurezza rispetto agli sconosciuti.
  • Piani di viaggio dettagliati: condividere dettagli riguardo ai tuoi piani di viaggio, come il luogo e la data, può essere un invito involontario per chiunque abbia intenzioni non adeguate. Queste informazioni possono essere sfruttate da chiunque per tracciare i tuoi movimenti.
  • Attività dei tuoi amici e parenti: scrivere su dove si trovano i tuoi amici, conoscenti o familiari può esporli a rischi simili. La loro sicurezza potrebbe essere compromessa se i loro spostamenti diventano di dominio pubblico.
  • Dettagli intimi delle relazioni: rivelare troppi dettagli intimi sulla tua vita sentimentale o relazionale può aprirti a possibili abusi o intrusioni. Mantenere una certa discrezione può aiutarti a evitare situazioni imbarazzanti o pericolose.
  • Dati personali sensibili: evita di condividere dati personali sensibili, come numeri di conto bancario o dettagli della carta di credito. Queste informazioni potrebbero essere sfruttate da truffatori per scopi illeciti. Lo stesso avviene anche per dati meno immediati, come la data e il luogo di nascita, tramite i quali è facile ricavare il tuo codice fiscale. Che non è una cosa che dovrebbe finire nelle mani sbagliate.
  • Numeri di telefono: la condivisione del tuo numero di cellulare potrebbe metterti a rischio di ricevere chiamate indesiderate da venditori, truffatori o individui malintenzionati. Proteggi il tuo numero come una misura precauzionale.
  • Dettagli di Accesso: Non condividere mai le tue password, PIN o domande di sicurezza sui social media. Mantenere queste informazioni riservate è fondamentale per proteggere i tuoi account da accessi non autorizzati.
  • Fotografie di documenti personali: Evita di pubblicare foto di documenti sensibili come carte d’identità, patenti di guida o passaporti. Questi documenti contengono informazioni cruciali che possono essere utilizzate in modo fraudolento.
  • Dettagli di lavoro: Evita di condividere dettagli troppo specifici sul tuo lavoro, specialmente se possono riguardare informazioni aziendali confidenziali. Oltre agli abusi dei malintenzionati, questo dettaglio può avere conseguenze legali e professionali anche spiacevoli.
  • Dettagli finanziari: Non condividere informazioni sul tuo reddito, risparmi o investimenti. Questi dati possono essere utilizzati da truffatori per mirare a te in modo più specifico.
  • Dettagli sulla tua famiglia: limita la condivisione di dettagli troppo personali riguardo ai membri della tua famiglia, specialmente minori. Questo accorgimento può proteggerli da possibili rischi o intrusioni.

Preservare la tua privacy sui social richiede una buona dose di prudenza e consapevolezza. Mantenendo queste informazioni sensibili fuori dal tuo profilo, puoi contribuire a proteggere te stesso e coloro a cui tieni da possibili minacce online.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti