Quando potremo tornare a viaggiare la Terra tornerà ad essere apprezzata come si deve da amanti della natura, della storia, e sì anche dei misteri più irrisolti. Esistono infatti diversi luoghi del nostro pianeta che suscitano in noi un fascino potentissimo dovuto alle leggende sulla loro nascita, avvolta ancora nel dubbio nonostante studi e ricerche.
Tra i luoghi più misteriosi della Terra annoveriamo di certo Stonehenge: il sito neolitico delle “pietre sospese” richiama ogni solstizio ed equinozio pellegrini legati al culto di wicca o celtici per ammirare i raggi del sole che trafiggono i monoliti imponenti. Si pensa fosse un antichissimo osservatorio astronomico ma le modalità di realizzazione restano oscure.
Ugualmente affascinanti i Moai dell’Isola di Pasqua: l’altezza varia dai 2,5 ai 10 mt ma sotto la terra da cui fuoriescono solo le teste, spesso ci sono corpi proporzionalmente giganteschi. Il peso dei più grandi arriva fino a 70 tonnellate: ancora non è chiaro come le comunità polinesiane abbiano fatto a tirare su le immense statue intorno all’anno 1000 d.C.
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi più misteriosi della Terra andando nel mar dei Sargassi tra Miami, Puerto Rico e l’Isola di Bermuda: il triangolo è zona marittima di circa 1.100.000 km² teatro di numerosi affondamenti di navi e aerei. Le teorie più fantasiose spiegano la sparizione di imbarcazioni e velivoli con la presenza di campi magnetici che aprono a distorsioni spazio-temporali.
Arriviamo poi in Perù per parlare dei geoglifici di Nazca: si tratta di figure molto estese (tra cui una scimmia, una balena, un uccello ed un albero) incise sul terreno. Sono composte da 13.000 linee che vanno a formare più di 800 disegni. Sembra che tra il 300 e il 500 a.C la popolazione di Nazca rimosse le pietre con ossido di ferro lasciando sul terreno solo i sassi più chiari. Il I geoglifici di Nazca potrebbero rappresentare un calendario astronomico, ma restano molti dubbi e interpretazioni.
Dall’altra parte del mondo, in Cina, troviamo la foresta di Hei Zhy Gou: è conosciuta anche come la “foresta del non ritorno” o la “terrificante valle della morte” perché i bambù, altissimi e fitti, hanno “inghiottito” chi ha provato ad attraversare il bosco, avvolto spesso da una spaventosa coltre di nebbia.
Nel deserto del Namib (Africa) si trovano i cosiddetti “cerchi delle fate”: per circa 2mila km si estendono zone circolari prive di vegetazione circondate da un anello di erba alta che vivono in media 24 anni. Una leggenda sostiene che i cerchi delle fate vengano creati dal respiro velenoso di un drago che vive nel sottosuolo ma pare che sia opera delle termiti della sabbia oppure una forma di autoregolazione tra le piante esistenti nel terreno sabbioso.