Il calabrone asiatico killer scatena l’allarme: come riconoscerlo

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Avvistato solo qualche settimana fa nel Regno Unito, il calabrone asiatico (o Vespa Velutina) ha immediatamente destato preoccupazioni in tutto il vecchio continente. E la situazione attuale non è certo divenuta più rassicurante. L’allarme è, infatti, partito da oltremanica, dove già a inizio 2023 è stata segnalata la presenza della specie. Al primo avvistamento, ne sono seguiti altri, segnale inequivocabile che gli esemplari si stanno moltiplicando in maniera veloce.

A rendere micidiali questi insetti – spiega la British Beekeepers Association – è il loro spiccato istinto di difesa verso gli alveari che li porta a diventare aggressivi se si sentono minacciati. Quello che questi calabroni mettono in atto, infatti, è un autentico attacco di massa in grado di mettere a repentaglio migliaia di api. Da qui, dunque, l’allerta diffusa in UK che ha avviato anche una campagna di informazione per la popolazione locale.

Un’invasione di questa specie, infatti, potrebbe essere letale fino a devastare intere popolazioni di api, con un impatto disastroso sull’ecosistema. Ma il pericolo non riguarda solo le api, dal momento che questo calabrone killer si è rivelato essere pericoloso anche per l’uomo. La loro puntura, infatti, può portare alla morte. È successo, per esempio, nel 2017 quando un uomo in Galizia è deceduto dopo essere stato punto più di venti volte mentre era impegnato a potare un melo.

Per questo motivo – oltre alle misure preventive messe in atto dalle autorità competenti, per evitare una diffusione ulteriore della specie – è fondamentale saper individuare l’insetto in modo da mettersi al riparo da un eventuale morso. Il predatore, originario del Sud Est asiatico, può superare i 2,5 centimetri di lunghezza ed è riconoscibile per le sue caratteristiche zampe gialle. Il resto del corpo, invece, è solitamente marrone o nero come pure l’addome mentre sul dorso ha una riga di colore giallo scuro. Ulteriori ricerche sono in corso anche in Italia per approntare la difesa più adeguata che salvaguardi l’ambiente.

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