Shakespeare si ricorda, tra gli altri capolavori, anche per Sogno di una notte di mezza estate, la più famosa commedia del drammaturgo inglese ambientata nei boschi fuori Atene abitati da fate e folletti. Una suggestione, questa, che ha origini antiche e pagane e che risale ai festeggiamenti della notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, in concomitanza con l’arrivo del solstizio d’estate.
Questo particolare giorno dell’anno – che segna la giornata con la maggior quantità di ore di luce nell’arco dei 365 giorni – è da sempre celebrato come un momento di rinascita, di ritrovamento di sé e della propria energia, di nuovi inizi e di speranza verso il futuro.
Non mancano ai giorni nostri riti propiziatori contro il malocchio o per attirare la fortuna, l’amore e i soldi e sempre sin dall’antichità si rende omaggio alla potenza del Sole, generatore di vita, simbolo del fuoco e della passione.
Tra i rituali che le giovani donne facevano nella notte di San Giovanni per trovare marito, alcuni possono essere “replicati” anche oggi: la notte del solstizio d’estate si dice sia la notte della premonizione ed è possibile vedere riflesso in un pozzo o nello specchio colui che sposeremo; credenze popolari vogliono anche che alle giovani donne in cerca d’amore appaia in sogno il volto dell’uomo che ameranno per sempre, ed esiste anche un rito da fare con le uova.
Basta romperne uno, possibilmente di gallina bianca, e versarne l’albume in un bicchiere d’acque da lasciare sul davanzale della finestre affinché si impregni della rugiada di San Giovanni. Al mattino seguente sembra che le forme dell’uovo riveleranno preziose informazioni sul futuro marito… Tutto sta ad interpretarle nel migliore dei modi!
In questa particolare ricorrenza, per trovare fortuna portate una foglia di felce in tasca e bevete la rugiada mattutina se volete scacciare il malocchio e aumentare la fecondità.