Gli elettrodomestici possono avere un impatto significativo sul consumo di energia, motivo per cui dovremmo essere in grado di rinunciarvi se volessimo una bolletta molto più light. La lavastoviglie è tra i più gettonati in cucina – oramai non ne possiamo più fare a meno – e ha la reputazione di farci risparmiare sia in termini di consumo di acqua (e quindi di corrente) sia in termini di tempo, ma sappiamo quanto costa effettivamente lavare i piatti in questo modo piuttosto che a mano come un tempo?

Una premessa è d’obbligo: evitare la lavastoviglie e concedersi un quarto d’ora dopo ogni pasto per pulire scodelle, tegami e posate influisce positivamente sul nostro umore e tiene in allenamento il cervello (qui il motivo che forse in pochi conoscono), ma d’altro canto è pur vero che i ritmi giornalieri sono sempre più frenetici e che la maggior parte di noi arriva talmente stanco la sera a casa che non ha la minima voglia di fare le faccende.

L’elettricità utilizzata da una lavastoviglie è solitamente necessaria solo sul pannello di controllo e sulla pompa, sebbene alcuni modelli più vecchi richiedano l’accesso alla fornitura di acqua calda domestica.

Se acquistiamo una lavastoviglie moderna, essa non utilizzerà la fornitura di acqua calda di casa ma semplicemente acqua fredda che riscalderà internamente a circa 54-62 °C. Per questo motivo, gli elettrodomestici moderni sono molto più economici ed efficienti dal punto di vista energetico e daranno una pulizia senza eguali rispetto al lavaggio a mano.

Secondo l’Energy Saving Trust lavare i piatti a mano rappresenta il 4% del consumo medio di acqua della famiglia, mentre l’utilizzo di una lavastoviglie rappresenta l’1% del consumo: un ottimo risparmio alla fine dell’anno. Va ricordato però che più le lavastoviglie sono nuove, meno acqua consumeranno: se la vostra è datata 2000, per ogni carico ci vorranno circa 25 litri d’acqua; al contrario se è molto recente ne serviranno solo 10 con programma ECO.