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Climatizzatori, arrivano i 90€ di 'tassa': cosa accadrà a chi accende i condizionatori questa estate

Estate 2025 e consumi in crescita: i climatizzatori pesano sulle tasche degli italiani. Tutti i dettagli sui costi reali.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Con le temperature in aumento, cresce anche l’attenzione verso i consumi domestici legati all’uso dei condizionatori. In molti si chiedono quanto costerà davvero tenere acceso il climatizzatore quest’estate, soprattutto in un periodo segnato da rincari energetici e bollette elevate. Si parla spesso di un possibile aggravio di spesa intorno ai 90€ mensili, una ‘tassa’ amara da pagare: ma da cosa dipende e cosa possiamo fare per contenere le spese? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Consumi energetici e costi in bolletta

In realtà, non si tratta di una tassa vera e propria imposta dallo Stato, bensì di un aumento dei costi in bolletta legati all’uso estivo dei condizionatori. Le cifre che circolano derivano da stime sui consumi medi: un apparecchio di vecchia generazione, usato per diverse ore al giorno, può far lievitare la bolletta mensile anche di 90€, se non di più. Un impatto notevole, soprattutto per le famiglie già provate dal caro vita e dai rincari energetici degli ultimi anni.

L’uso prolungato dei condizionatori può infatti comportare un incremento della bolletta elettrica. Ad esempio, un condizionatore portatile di classe energetica B o C, utilizzato per circa 8 ore al giorno per un mese, può aumentare la spesa mensile fino a 90€. Al contrario, un apparecchio di classe A++ comporta un costo aggiuntivo stimato tra i 30 e i 45€ mensili. Le pompe di calore inverter ad alta efficienza risultano le più convenienti, con una spesa stimata di circa 25-40 euro mensili.

Incentivi per l’efficienza energetica

L’aumento della spesa dipende da vari fattori: potenza del condizionatore, classe energetica, ore di utilizzo e temperatura impostata. Un condizionatore portatile di classe B o inferiore, acceso 8-10 ore al giorno per un mese, può costare tra i 75 e i 90 euro solo di consumo elettrico. Al contrario, un modello fisso ad alta efficienza (classe A++ o superiore) con tecnologia inverter può limitare i costi a circa 25-45 euro al mese, pur garantendo una buona resa.

Ecco perché si insiste tanto sull’efficienza energetica. Il governo, anche per il 2025, ha confermato il cosiddetto “bonus condizionatori”, una detrazione fiscale che premia chi sceglie apparecchi a basso consumo. La detrazione arriva al 50% per le abitazioni principali, con un tetto massimo di 96.000€, e al 36% per le seconde case. Il rimborso avviene tramite 10 rate annuali da scalare dalla dichiarazione dei redditi.

Come risparmiare usando correttamente il condizionatore

Oltre all’aspetto fiscale, il risparmio energetico passa anche da buone pratiche quotidiane: evitare temperature troppo basse, chiudere porte e finestre mentre il condizionatore è in funzione, usare tende oscuranti e programmare l’accensione in fasce orarie strategiche può fare una grande differenza.

Ma cosa accade a chi ignora questi accorgimenti? Nulla di illegale, ovviamente, ma il rischio è ritrovarsi con bollette salate. Alcuni utenti, soprattutto nelle regioni del Sud dove l’estate è più lunga e calda, potrebbero arrivare a spendere anche 250-300€ in più per l’intera stagione estiva, se non adottano misure di contenimento dei consumi.

Anche se non si tratta di una tassa vera e propria, il messaggio di fondo resta valido: il climatizzatore può diventare un lusso se usato senza criterio. E con l’arrivo delle ondate di calore già previste per giugno e luglio, è probabile che la spesa energetica media salga ancora, specie se non si interviene con scelte consapevoli.

In definitiva, si tratta di una penalizzazione economica indiretta: chi sceglie dispositivi datati e poco efficienti rischia di pagare molto di più. Informarsi, aggiornare gli impianti e accedere ai bonus disponibili non è solo una questione ambientale, ma un vero investimento per il portafogli.

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