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Luna, l'annuncio storico della NASA dopo 50 anni: cosa accadrà

Dal programma Apollo al progetto Artemis: un viaggio che porta l’umanità di nuovo sulla Luna e che punta già oltre, verso Marte. La Nasa cerca una nuova generazione di astronauti

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Il 1969 rimane una data scolpita nella memoria collettiva: l’allunaggio di Neil Armstrong e Buzz Aldrin con la missione Apollo 11 ha rappresentato un passo epocale per l’umanità. Tra il 1961 e il 1972, sei missioni Apollo hanno portato in totale 12 astronauti sul suolo lunare, raccogliendo campioni e dati che hanno ampliato enormemente la nostra conoscenza del cosmo.

Poi, il silenzio. Per oltre cinquant’anni, nessun essere umano ha più messo piede sulla superficie lunare. Ora, con il programma Artemis, la NASA riaccende i motori dell’esplorazione, con l’obiettivo non solo di tornare sulla Luna, ma di restarci.

Una nuova generazione di astronauti

La NASA ha recentemente presentato dieci nuovi astronauti, selezionati tra oltre 8.000 candidati. Si tratta del 24º gruppo dalla storica classe dei Mercury Seven del 1959. La novità più significativa? Per la prima volta, le donne superano numericamente gli uomini. Un segnale chiaro di apertura, inclusione e cambiamento culturale, che rispecchia la società contemporanea.

Le competenze di questa nuova classe sono straordinarie: c’è chi ha lavorato come geologo nelle missioni marziane di Curiosity, chi proviene dal mondo dell’ingegneria spaziale di SpaceX, e persino chi ha partecipato a voli privati nello spazio. L’idea è quella di unire il rigore scientifico della NASA con l’innovazione delle nuove realtà commerciali.

Donne: il simbolo di un nuovo corso

Uno degli obiettivi dichiarati del programma Artemis è portare sulla Luna la prima donna e la prima persona afroamericana. Un gesto altamente simbolico che va oltre l’esplorazione scientifica e assume un valore sociale e culturale.

L’esplorazione dello spazio, da sempre appannaggio di un’élite ristretta, diventa così più rappresentativa, aprendo la strada a una nuova generazione di eroi e icone capaci di ispirare le future generazioni.

La Luna come trampolino per Marte

Se l’Apollo aveva come traguardo “solo” l’allunaggio, Artemis guarda molto più lontano. La NASA punta a costruire un avamposto stabile sulla Luna, con stazioni orbitanti e habitat di superficie che permettano missioni prolungate.

Questo sarà il banco di prova per la sfida successiva: raggiungere Marte. Le tecnologie sviluppate sulla Luna – dalla gestione delle risorse al contrasto delle radiazioni cosmiche – saranno fondamentali per affrontare viaggi interplanetari di lunga durata.

Non a caso, molti degli astronauti appena selezionati potrebbero essere proprio i primi a mettere piede sul Pianeta Rosso, trasformando in realtà ciò che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza.

L’influenza di SpaceX e la visione di Musk

Non si può parlare di spazio oggi senza citare l’impatto dei privati. In particolare, SpaceX ha rivoluzionato l’approccio con razzi riutilizzabili e progetti ambiziosi come la Starship, pensata per trasportare esseri umani e materiali su Marte.

Elon Musk sogna una città autonoma sul Pianeta Rosso entro il 2050. La NASA, più prudente, vede nella Luna il primo step e colloca il viaggio verso Marte tra gli anni ’30 e ’40. Due visioni diverse ma complementari, accomunate da un obiettivo: rendere l’umanità multiplanetaria.

Un futuro da fantascienza

Gli astronauti selezionati trascorreranno due anni di addestramento intensivo presso il Johnson Space Center di Houston, imparando a gestire veicoli spaziali come Orion, a sopravvivere in ambienti ostili e a condurre esperimenti scientifici complessi.

La loro formazione è la base di un futuro che si preannuncia rivoluzionario: dalla possibilità di vivere stabilmente sulla Luna entro il 2030 alla prospettiva, sempre più concreta, di vedere i primi passi umani su Marte.

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