La ricerca di segni di vita su Marte ha raggiunto un nuovo traguardo affascinante. In un recente studio pubblicato su Nature, è stata finalmente rinvenuta la prova tangibile di cicli di umidità e asciutto sul pianeta rosso, un elemento chiave per comprendere l’evoluzione delle molecole organiche che potrebbero aver contribuito all’emergere della vita.
- La scoperta su Marte del rover Curiosity
- Vita su Marte, le speranze per il futuro
- NASA e ricerca della vita su Marte
La scoperta su Marte del rover Curiosity
Il focus di questa scoperta si concentra su uno dei veicoli di esplorazione spaziale più iconici: il rover Curiosity della NASA. Mentre aveva precedentemente rivelato tracce organiche nella sabbia e nel fango ormai secco, ha recentemente permesso di analizzare un antico modello di crepe tra le pietre fangose di Marte risalenti a ben 3,6 miliardi di anni fa.
Gli scienziati hanno sfruttato i dati raccolti dal rover Curiosity nel Gale Crater, un’area che si pensa sia stata un lago marziano in tempi remoti, ormai completamente disseccato. Le evidenze dei cicli di bagnato e asciutto emergono dalle caratteristiche crepe geometriche – pentagoni ed esagoni – trovate tra le pietre fangose. Gli esperti spiegano che queste crepe, a forma di “T” quando il fango si asciuga, si trasformano in strutture a forma di “Y” quando l’acqua ritorna, creando alla fine una struttura esagonale.
L’alternanza di questi cicli – dovuti a ripetuti prosciugamenti e alluvioni del lago primordiale – potrebbe avere un impatto significativo sulla formazione delle crepe. La concentrazione di sale all’interno di queste crepe, a causa dell’evaporazione dell’acqua, ha portato alla cristallizzazione di minerali. Questi ambienti salini, ricchi di molecole organiche, potrebbero aver creato le condizioni necessarie per il processo di polimerizzazione, in cui le molecole organiche si uniscono formando catene più lunghe. Questo fenomeno potrebbe aver innescato una chimica spontanea che avrebbe potuto avviare la complessa evoluzione chimica che alla fine ha portato alla vita.
Vita su Marte, le speranze per il futuro
Il professor Juergen Schieber, co-autore dello studio e docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Atmosfera dell’Università dell’Indiana a Bloomington, ha dichiarato: “Queste prove potrebbero portare a un’interessante chimica all’interno delle crepe”.
Le strutture osservate dal rover Curiosity sembrano essere il risultato di ripetuti cicli di bagnato-asciutto, durante i quali si sono formati minerali precipitati che si sono accumulati nel tempo, creando un ambiente favorevole all’evoluzione delle molecole organiche.
Sebbene non sia ancora stata scoperta una prova definitiva di vita su Marte, queste nuove scoperte aprono ulteriori prospettive sulla possibilità che il pianeta rosso abbia ospitato le condizioni necessarie per l’emergere della vita. Il futuro è promettente, con il programma Mars Sample Return che punta a raccogliere campioni da Marte dal 2030 in poi, consentendo una migliore comprensione della storia del pianeta e della potenziale presenza di forme di vita primitive.
NASA e ricerca della vita su Marte
C’è vita su Marte ed un video della Nasa lo dimostrerebbe. A scatenare le fantasia di tutti coloro che credono nell’esistenza di una forma di vita aliena è stato un filmato diffuso dalla Nasa. Il video riguarda l’ultima missione su Marte della sonda Curiosity, che ha effettuato alcuni rilievi sul pianeta rosso.
Nella clip la sonda analizza il terreno, ma non appena inizia a smuovere le rocce di Marte si vede spuntare quello che sembra un insetto. Si tratta di una piccola massa nera che sbuca dalle profondità della crosta rocciosa di Marte per sfuggire poi via. Il filmato è stato girato il 29 gennaio 2015, mentre Curiosity prelevava alcuni campioni di superfice da Marte, e sta scatenando le fantasia degli studiosi e degli appassionati di mistero.
Dopo essere stato pubblicato sul sito web della NASA, il video è stato riproposto sul canale Youtube Mars Alive dove i movimenti misteriosi della creatura che sbuca dalle profondità di Marte, hanno dato vita a dibattiti e teorie. La clip è diventata virale e in tanti si chiedono cosa sia la creatura che sbuca dalle viscere del Pianeta Rosso, ma soprattutto se sia davvero un insetto. Secondo molti si tratterebbe di una sorta di scorpione con le gambe, per altri invece è solamente un detrito creato da Curiosity durante lo scavo e sospinto dalla forza del trapano. Il dibattito per ora è aperto e le teorie si fanno di ora in ora più intricate.
D’altronde Marte sembra essere l’ultima frontiera della conquista umana e il primo paese che probabilmente verrà colonizzato dall’uomo. Qualche giorno fa a confermarlo è stato lo stesso Barack Obama, che ha annunciato l’arrivo degli Stati Uniti sul Pianeta Rosso nel 2030. Mentre l’imprenditore Alan Musk da anni sogna di approdare su Marte e presto il suo sogno potrebbe divenire realità con il progetto SpaceX.