Michelangelo era mancino, ma fingeva di essere destro

Michelangelo era mancino. Ad affermarlo è uno studio dell’esperto di medicina nell’arte Davide Lazzeri. Ma perchè allora usava la mano destra?

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Michelangelo era mancino. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sul Clinical Anatomy dall’esperto di medicina nell’arte Davide Lazzeri.

La scoperta è stata possibile grazie agli studi che “emergono dall’analisi del tratto dei disegni” in cui lo studioso ha descritto “l’artrite degenerativa che ha colpito la mano di Michelangelo, in particolare la mano sinistra come si evince dai quadri, usata per i lavori di forza come scolpire e cesellare”.
Michelangelo era quindi mancino di nascita, ma fin dalla tenera età si allenava con la mano destra, salvo eccezioni per tutte quelle operazioni, artistiche e non, di maggiore sforzo. È cosa nota infatti che la muscolatura del corpo umano è più o meno asimmetrica e che la parte più sviluppata coincide con quella che siamo soliti usare maggiormente.
L’artista quindi, per quanto si sforzasse di essere destrimane, in caso di difficoltà ricorreva all’uso della mano sinistra, facendo così emergere la sua vera natura. Ma per quale motivo cercare di deformare una caratteristica innata?
Secondo la tradizione della nostra società, la parola sinistro ha una connotazione negativa, ovvero un surplus di significato, derivante dal contesto sociale, che si va ad aggiungere al significato originale ed ufficiale che si trova nel vocabolario. In poche parole, il significato della parola in questione non combacia con quello che si percepisce.

La tradizione ha infatti voluto che sotto l’etichetta di sinistro ricadesse tutto ciò che è ambiguo, scorretto, o comunque fuori dall’ordinario. Non è un caso, ad esempio, se un comune incidente autostradale viene chiamato anche con il nome di sinistro.
Il pregiudizio, vivo tutt’oggi, era ancora più difficile da arginare ai tempi di Michelangelo, durante il XVI secolo, e l’artista lo sapeva bene. Eppure, secondo numerosi studi, i mancini hanno in serbo qualità e doti che andrebbero tutt’altro che nascoste, come la creatività e la capacità riflessiva.
Michelangelo quindi non aveva solo una capacità artistica superiore alla media, come ben testimoniano le sue opere, ma anche una maggior capacità di trovare soluzioni alternative ad eventuali problemi. I mancini, inoltre, sembrano essere più avvantaggiati anche in determinati sport, come la boxe e il tennis.

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