Il racconto biblico di Mosè che divide il Mar Rosso, noto anche come “Yam Suph” in ebraico, è uno degli episodi più iconici e potenti dell’Antico Testamento. Descrive il momento cruciale in cui il profeta, guidato da Dio, conduce gli Israeliti fuori dalla schiavitù egiziana. Come narrato nell’Esodo (14:19-31), Mosè stese la mano e le acque si divisero, permettendo al suo popolo di attraversare sulla terraferma, mentre l’esercito del Faraone veniva inghiottito dal mare che si richiudeva.
Questo evento, che ha affascinato generazioni e ispirato innumerevoli rappresentazioni cinematografiche come “I Dieci Comandamenti” e “Il Principe d’Egitto”, è sempre stato al centro di dibattiti tra fede e scienza.
- La Scienza Incontra la Narrazione Biblica
- Vento e Marea: La Chiave del Passaggio?
- Le Diverse Interpretazioni del Vento
La Scienza Incontra la Narrazione Biblica
Mentre la fede attribuisce l’evento a un intervento divino diretto, alcuni scienziati hanno cercato di comprendere se un fenomeno naturale potesse aver giocato un ruolo in un evento così straordinario. La domanda non è tanto se il miracolo sia avvenuto, ma se la natura stessa possa aver fornito le condizioni per la sua manifestazione.
Carl Drews, un esperto oceanico, ha avanzato una teoria affascinante, supportata da simulazioni al computer. Secondo Drews, raffiche di vento estremamente forti, fino a 100 km/h, provenienti dalla direzione corretta, avrebbero potuto creare un “buco” in una massa d’acqua profonda fino a 5 chilometri. Il vero miracolo, in quest’ottica, non sarebbe stato solo la divisione delle acque, ma la tempistica perfetta con cui questo fenomeno si sarebbe verificato, permettendo agli Israeliti di attraversare proprio mentre l’esercito del Faraone era in arrivo. Una volta placate le raffiche, il mare si sarebbe ricomposto rapidamente, travolgendo gli inseguitori.
Drews ha affermato: “L’attraversamento del Mar Rosso è un fenomeno soprannaturale che incorpora una componente naturale: il miracolo sta nella tempistica.”
Vento e Marea: La Chiave del Passaggio?
Il dottor Bruce Parker, ex capo scienziato della NOAA, concorda con l’idea che la natura possa aver avuto un ruolo. Suggerisce che Mosè, grazie alla sua profonda conoscenza del territorio e dei fenomeni naturali, potrebbe aver sfruttato le maree. Questa ipotesi si allinea con il passaggio biblico che afferma: “Il Signore fece muovere il mare con un forte vento orientale per tutta quella notte e rese il mare asciutto e le acque si divisero.”
Parker, in un articolo per il Wall Street Journal, ha sottolineato come Mosè, avendo vissuto a lungo nella vicina natura selvaggia, conoscesse i punti in cui le carovane attraversavano il Mar Rosso con la bassa marea. La sua familiarità con il cielo notturno e gli antichi metodi di previsione delle maree, basati sulla posizione e la fase lunare, avrebbero potuto fornirgli le informazioni necessarie per la tempistica. Al contrario, gli Egiziani, ignari di tali fenomeni, sarebbero stati colti di sorpresa dal ritorno impetuoso delle acque.
Le Diverse Interpretazioni del Vento
Un punto di discussione tra gli esperti riguarda la direzione esatta del vento menzionato nella Bibbia. Il professor Nathan Paldor, oceanografo dell’Università Ebraica di Gerusalemme, ha notato che l’espressione ebraica originale “Rauch kadim” potrebbe indicare sia una direzione nord-est che sud-est.
I calcoli di Paldor suggeriscono che un vento da nord-ovest, soffiando a una velocità tra i 65 e i 70 km/h per un’intera notte, avrebbe potuto spingere le acque indietro per quasi due chilometri e abbassare il livello del mare di circa tre metri. Ciò avrebbe esposto una dorsale sottomarina, creando un percorso percorribile per gli Israeliti. È possibile che la direzione esatta del vento sia stata interpretata erroneamente nel corso delle traduzioni.
Sebbene queste teorie scientifiche offrano una possibile spiegazione naturale per il fenomeno, non intendono sminuire il significato religioso del racconto. Piuttosto, suggeriscono come la fede e la ragione possano trovare punti di incontro in un evento così straordinario.
Esistono anche teorie alternative riguardo al luogo effettivo dell’evento, con alcuni che ipotizzano che possa essere avvenuto presso il Lago di Tannis, offrendo ulteriori spunti per la ricerca e la discussione su uno dei racconti più enigmatici e ispiratori di tutti i tempi.