Acqua frizzante, bibite zuccherate, birra artigianale, energy drink. Se sono in lattina, meglio lasciarli sullo scaffale del supermercato. È questo l’invito che il dottor Franco Berrino rivolge agli ascoltatori del podcast Pianeta B12, in una puntata che ha fatto molto discutere e che punta i riflettori su un rischio ancora poco conosciuto ma estremamente diffuso: l’esposizione al Bisfenolo A (BPA), un composto chimico utilizzato per il rivestimento interno delle lattine.
- Chi è Franco Berrino e perché le sue parole pesano
- Il Bisfenolo A: un pericolo invisibile
- Vietato… ma non ancora sparito
- Cosa fare allora? Scegliere consapevolmente
- Un gesto quotidiano che fa la differenza
Chi è Franco Berrino e perché le sue parole pesano
Per chi non lo conoscesse, Franco Berrino è uno dei massimi esperti italiani in medicina preventiva. È stato direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e da decenni promuove uno stile di vita sano e consapevole, basato su una alimentazione naturale, attività fisica regolare e attenzione alla qualità ambientale dei consumi. È autore di numerosi libri di successo e punto di riferimento per chi cerca un approccio scientifico ma integrato al benessere.
Nel suo intervento a Pianeta B12, Berrino ha lanciato un messaggio chiaro: evitate di bere da lattine, anche se contengono semplicemente acqua gassata o birra artigianale. Il problema, spiega l’epidemiologo, non è solo nella bevanda, ma nel contenitore stesso.
Il Bisfenolo A: un pericolo invisibile
Il vero nemico, in questo caso, si chiama Bisfenolo A (BPA). Si tratta di un composto chimico utilizzato da anni nell’industria alimentare per rivestire internamente le lattine e prevenire la corrosione del metallo a contatto con bevande acide o fermentate. Ma a fronte di questa funzione tecnica, il BPA presenta gravi controindicazioni per la salute umana.
Il dottor Berrino lo definisce un interferente endocrino, ovvero una sostanza in grado di alterare il sistema ormonale umano. In particolare, il BPA mima l’azione degli estrogeni, ormoni femminili, e può interferire con l’equilibrio ormonale dell’organismo anche a dosaggi estremamente bassi. Gli studi scientifici hanno associato l’esposizione al BPA a diversi disturbi, tra cui problemi di fertilità, sviluppo anomalo del sistema nervoso, obesità, diabete, e persino alcuni tipi di tumore.
Vietato… ma non ancora sparito
Una notizia positiva c’è: l’Unione Europea ha recentemente vietato l’uso del Bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti. Ma non bisogna abbassare la guardia: come sottolinea Berrino nella puntata, la norma prevede un periodo di transizione di almeno due anni, durante i quali sarà ancora possibile trovare in commercio lattine contenenti BPA.
E non è tutto. Il divieto non si applica ai grandi contenitori industriali, come fusti di birra, latte o vino destinati alla distribuzione su larga scala. Il motivo? “Un danno economico troppo grosso”, afferma Berrino, citando le parole utilizzate per giustificare l’esclusione. Una decisione che, di fatto, lascia aperta la porta all’esposizione continuativa a questa sostanza, almeno per una parte consistente della popolazione.
Cosa fare allora? Scegliere consapevolmente
Di fronte a questo scenario, la responsabilità passa anche ai consumatori. Berrino consiglia una soluzione semplice ma efficace: scegliere bevande confezionate in bottiglie di vetro, una delle alternative più sicure oggi disponibili. Il vetro, a differenza della plastica o del metallo rivestito, non rilascia sostanze chimiche nel contenuto, neanche in presenza di bevande acide, zuccherate o alcoliche.
Anche alcune bottiglie in plastica possono rappresentare un’alternativa migliore, a patto che siano certificate “BPA-free”. Tuttavia, il vetro rimane il materiale più stabile, riciclabile e sicuro per la salute.
Un gesto quotidiano che fa la differenza
Rinunciare alle lattine potrebbe sembrare una scelta banale, ma in realtà è un gesto concreto di prevenzione. Come spiega Berrino, non si tratta di allarmismo, ma di precauzione scientificamente fondata. In un mondo in cui siamo continuamente esposti a sostanze chimiche, molte delle quali ancora poco studiate nei loro effetti a lungo termine, ogni occasione per ridurre l’esposizione può fare la differenza.
In più, scegliere il vetro è anche un atto ecologico. Le lattine, pur essendo teoricamente riciclabili, comportano un impatto ambientale importante sia nella produzione che nello smaltimento. Ridurre il loro utilizzo significa contribuire anche alla salvaguardia del pianeta, oltre che della propria salute.