6320985113112Uno dei peccati di gola più gustosi che possiamo concederci, qualche volta e con buona pace dei dietisti, sono le patatine fritte. Dorate e fragranti, sono praticamente irresistibili soprattutto come accompagnamento ad alcuni piatti magari in buona compagnia. Ovviamente, meglio non esagerare con le quantità visto che si tratta di un alimento che apporta parecchie calorie ma, in assenza di controindicazioni particolari, una piccola porzione ogni tanto non può che soddisfarci il palato.
Se provvediamo in autonomia alla frittura, è consigliato seguire alcune buone pratiche che gli esperti raccomandano per metterci al sicuro da alcuni rischi alimentari. Sappiamo, infatti, che sciacquare le verdure prima di cucinarle è sempre un’ottima abitudine, sia che si tratti di prodotti acquistati in negozio sia nel caso in cui provengano dal nostro orto. Lavare con accuratezza ogni verdura è un passaggio tanto semplice quanto prezioso per scongiurare contaminazioni.
Anche un semplice risciacquo in acqua, infatti, permette di eliminare dalla superficie degli ortaggi germi potenzialmente pericolosi per la salute. Tra questi, i più comuni e insidiosi per il benessere del nostro organismo sono l’Escherichia Coli, la Salmonella e la Listeria. Il lavaggio degli alimenti ci tutela, dunque, da problemi che possono essere molto seri. E che cosa c’entrano, allora, le patatine fritte? Nel caso delle patate c’è un motivo in più per provvedere al loro lavaggio prima della frittura migliorandone anche il risultato finale.
Lavare per bene le patate destinate a essere fritte elimina l’amido ed è il vero segreto per avere patatine croccanti al punto giusto. Il passaggio in acqua permette di sciacquare via dalla buccia quei residui biancastri che solitamente restano sulle dita quando si maneggiano le patate. Il consiglio, quindi, è lasciare per qualche ora le patate in una ciotola con acqua fredda, cambiandola non appena risulta torbida. Togliere l’amido in eccesso garantisce un piatto di patatine fritte dorate tutte da gustare.
