La nuova stagione ha portato con sé, ormai da svariate settimane, l’aumento delle bollette e il portafogli sta iniziando a pagarne le conseguenze. Oltre alle utenze, però, anche alcuni alimenti che normalmente acquistiamo al supermercato pesano un po’ di più sull’economia famigliare. Un esempio? Come segnala il ‘Daily Mail’, oltremanica l’aumento dei costi è già una realtà sulle carni e sul pollo in particolare.

Tutto dipende da una catena produttiva più onerosa – dall’allevamento fino al trasporto – che sta richiedendo a un esborso maggiore al consumatore. Se per il Regno Unito la situazione è complicata dalla Brexit, l’UE non è certo più fortunata e le impennate nei prezzi sono anche sui nostri scaffali. Ristoranti e negozi di alimentari, a fronte degli aumenti nelle spese, si vedono costretteti a ritoccare al rialzo i cartellini di vendita. E a farne le spese, come si sa, è il cittadino.

A incidere sul caro prezzi del pollo e di altri generi alimentari, nelle ultime settimane, si sono aggiunti l’inflazione e il conflitto tra Russia e Ucraina, le cui ripercussioni sono globali. Stando a mashed, le interruzioni ni nella fornitura di grano, olio di girasole e soia – ingredienti chiave nei mangimi per polli – hanno fatto volare i prezzi del pollo nel Regno Unito a +21% rispetto a dodici mesi fa.

Ne consegue che per molte famiglie che sino a oggi hanno potuto contare su questa carne bianca come proteina economica, l’arrosto della domenica potrebbe diventare indigesto. E le prospettive future rischiano di essere ancora peggiori con una previsione di incremento ulteriore per la fine del 2022 che tocca il 6%. E tra gli altri prodotti che oltremanica sono diventati più costosi c’è anche la pancetta (in un anno ha segnato +17%) mentre le patate sono aumentate ‘solo’ del 3%. Le tavole di tutto il mondo corrono, così, il pericolo di impoverirsi nel menù e nei nutrienti almeno tanto quanto il portafoglio di chi sta seduto a mensa.