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Cosa potrebbe accadere al cervello a chi perde più facilmente la pazienza

Instabilità emotiva e stress percepito provocano effetti devastanti sul nostro cervello: ecco cosa può accadere a chi perde più facilmente la pazienza

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Siete persone che tendono a perdere un po’ troppo spesso la pazienza? Basta poco per farvi oltrepassare il limite della sopportazione e a farvi esplodere di rabbia. È appena stato pubblicato uno studio che spiega che si tratta di una caratteristica che fa davvero male al nostro cervello. Non ci credete? Andiamo a scoprire insieme cosa rivela questa ricerca.

I dati della ricerca canadese

Un team guidato dalla ricercatrice della canadese University of Victoria Tomiko Yoneda ha dimostrato che alcuni tratti della personalità sono legati ai disturbi cognitivi lievi, al rischio di sviluppare la demenza e anche allo stesso livello del tasso di mortalità.

In poche parole, le persone più tranquille, organizzate e autodisciplinate sono meno inclini al disturbo cognitivo lieve, che può portare vuoti di memoria ed essere la rampa di lancio per problemi più gravi. Al contempo, anche le personalità più estroverse e coloro che hanno una migliore vita sociale e un maggior numero di amici, hanno meno possibilità di sviluppare i sintomi sopra-indicati.

Al contrario, il declino cognitivo legato all’età è più comune nelle personalità più instabili e lunatiche, nelle persone più stressate e in coloro che si arrabbiano con più facilità. Una delle possibili risposte a questi dati è insita nel fatto che rabbia e stress comportano un incremento della pressione sanguigna che a lungo andare indebolisce i vasi che portano l’ossigeno al cervello.

Più pazienza, più longevità

A quanto pare, dunque, le persone meno inclini a perdere la pazienza hanno una speranza di vita maggiore di due anni rispetto alla media. Coloro che invece si arrabbiano in continuazione vedono invece ridurre di un anno questa speranza. Instabilità emotiva e stress percepito, dunque, provocano effetti devastanti sul nostro cervello.

Si stima che, nei prossimi anni, i fattori di insicurezza dovuti all’ambiente, al lavoro e alla famiglia potrebbero far alzare notevolmente i casi di demenza dovuti ad uno stile di vita meno tranquillo.

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