Il 4 Ottobre, data che per secoli ha rappresentato una delle ricorrenze più amate dal popolo italiano, tornerà presto ad avere un posto speciale anche nel calendario civile. Dopo ben 48 anni di assenza, la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, sarà nuovamente riconosciuta come giorno festivo a tutti gli effetti.
- Una festa sospesa dal 1977
- Il ritorno nel calendario civile
- Quando entrerà in vigore
- Il valore simbolico
Una festa sospesa dal 1977
Per capire il valore di questa decisione bisogna fare un salto indietro nel tempo. Era il 1977 quando, in piena crisi economica, una legge dello Stato cancellò alcune festività civili con l’obiettivo di ridurre i giorni non lavorativi e sostenere la produttività nazionale. In quell’occasione il 4 Ottobre, che fino ad allora era festivo, venne sacrificato.
Da allora la ricorrenza è rimasta viva solo nel calendario religioso e nelle celebrazioni spirituali legate al Santo di Assisi, amatissimo anche da chi non è particolarmente praticante. San Francesco, infatti, incarna valori universali che parlano a credenti e non credenti: la pace, la fraternità, l’attenzione agli ultimi, il rispetto per la natura.
Il ritorno nel calendario civile
Il Parlamento ha riaperto il dossier e, a distanza di quasi mezzo secolo, è pronto a ridare dignità civile a questa ricorrenza. La proposta di legge, sostenuta dalla maggioranza di governo, ha come primo firmatario Maurizio Lupi e ha già raccolto un consenso trasversale.
Il testo stabilisce che il 4 Ottobre diventi nuovamente giorno festivo per scuole, uffici pubblici e lavoratori. Ma non si tratta solo di un “giorno libero” in più: la legge incoraggia anche iniziative educative e culturali dedicate alla figura del Santo.
Si immaginano convegni, attività nelle scuole, eventi sul territorio per diffondere il messaggio francescano: dalla tutela dell’ambiente all’accoglienza, dalla solidarietà alla ricerca della pace. In questo senso, la festa non sarà solo memoria storica, ma un’occasione per riflettere su valori attuali e urgenti.
Quando entrerà in vigore
Il percorso parlamentare è già avviato. Il voto della Camera è previsto a settembre, a cui seguirà il passaggio al Senato. Non si prevedono particolari ostacoli politici, quindi l’approvazione definitiva sembra vicina. Dal punto di vista pratico, però, bisognerà attendere. La norma entrerà in vigore dal 2026, ma in quell’anno il 4 Ottobre cadrà di domenica. Ciò significa che il primo vero impatto concreto per scuole e lavoratori si avrà solo nel 2027, quando la data cadrà in un giorno feriale.
Il valore simbolico
Molti osservatori hanno sottolineato che questa decisione ha una forte valenza civile e culturale. San Francesco è infatti uno dei simboli identitari più potenti per l’Italia: la sua figura è legata non solo alla Chiesa cattolica, ma anche alla storia, all’arte, al paesaggio e al pensiero ecologista moderno.
Quando la legge sarà approvata, dal 2026 il 4 Ottobre tornerà a essere segnato in rosso sul calendario. Per cittadini e studenti significherà un giorno di riposo, ma anche l’occasione per partecipare a eventi dedicati. I comuni, le scuole e le associazioni avranno la possibilità di organizzare incontri e iniziative culturali. Potrebbero esserci visite guidate nei luoghi francescani, spettacoli teatrali, concerti e attività legate alla sensibilizzazione ambientale, in linea con lo spirito del Santo che chiamava “fratello” il sole e “sorella” la luna.