Umbria, c'è una cappella segreta sull'Isola Maggiore: dentro si nasconde il tesoro di San Francesco

Leggenda, fede e natura si incontrano sull’Isola Maggiore, nella cappella che custodisce il tesoro di San Francesco.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Cullata dalle acque tranquille del Lago Trasimeno, l’Isola Maggiore custodisce un segreto nel quale storia, fede e leggenda si abbracciano calorosamente. In un angolo celato tra i boschi del paradiso umbro si trova infatti una piccola cappella legata al passaggio di San Francesco d’Assisi. Secondo la tradizione, il Santo avrebbe qui trovato rifugio e silenzio per la preghiera. Andiamo dunque alla scoperta di questo luogo intimo e poco conosciuto, che cela un autentico “tesoro” spirituale.

La leggenda dello sbarco e i giorni sull’Isola Maggiore di San Francesco d’Assisi

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Secondo quanto si tramanda, San Francesco arrivò sull’Isola Maggiore nella Quaresima del 1211. Qui fu ospite di un amico che lo accompagnò di nascosto in barca per permettergli di vivere quaranta giorni di digiuno e preghiera.

Il frate portò con sé soltanto due pani e, al termine del suo periodo di ritiro, ne rimase uno e mezzo, segno della sua straordinaria astinenza. I racconti dei Fioretti narrano anche di una tempesta improvvisa sedata miracolosamente e di un coniglio selvatico che portato al santo da altri frati che l’avevano catturato fu da questi liberato, ma tornò più volte a rifugiarsi tra le sue braccia.

La tradizione vuole che Francesco sia approdato in un punto preciso della costa dell’isola, dove una roccia conserva ancora le impronte delle sue ginocchia e dei gomiti. Lì sarebbe sgorgata una fonte, scavata con le sue mani. Nei secoli, il luogo si è trasformato in una meta di devozione popolare: ogni 4 ottobre la comunità dell’isola vi si recava in processione. Nel 1982, i frati francescani di Santa Croce di Firenze donarono una statua bronzea del Santo, oggi collocata vicino al punto dello sbarco.

La cappella segreta e il “tesoro” spirituale di San Francesco

Non lontano dal luogo dello sbarco, immersa nel bosco, sorge la cosiddetta Cappellina dello sbarco. Secondo la tradizione, sorge dove Francesco trovò riposo durante il suo soggiorno, utilizzando un masso come giaciglio. In origine si trattava di una cavità naturale, trasformata in oratorio nel corso dei secoli e oggi protetta da una piccola struttura in muratura. All’interno, il si può ancora vedere la pietra su cui, secondo la leggenda, il Santo avrebbe pregato e dormito.

Si tratta di un luogo lontano dai percorsi turistici più frequentati dell’isola, avvolto in un silenzio denso, interrotto solo dal fruscio degli alberi e dal richiamo degli uccelli. Non vi sono tesori materiali, ma per i pellegrini e i visitatori il vero “tesoro” è l’esperienza di raccoglimento e di pace interiore che trasmette. È lo stesso silenzio che, otto secoli fa, avrebbe aiutato Francesco a ritrovare equilibrio il proprio equilibrio spirituale.

Oggi, la cappella è parte di un itinerario che comprende altri luoghi francescani dell’Isola Maggiore, come la chiesa di San Salvatore e la pieve di San Michele Arcangelo. Sebbene l’isola sia abitata stabilmente da poche decine di persone, continua a essere una meta di forte richiamo per chi cerca un contatto autentico con la natura e la spiritualità. Visitare la cappella significa anche compiere un piccolo pellegrinaggio interiore, ripercorrendo i passi di uno dei santi più amati al mondo, in un contesto paesaggistico di rara bellezza.

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