Gli scienziati hanno avvertito il “grido di nascita” di un nuovo buco nero. Un evento che guida potenti getti di particelle a velocità molto simili a quelle della luca. Una vera e propria ondata di raggi X e raggi gamma che è passata attraverso il sistema solare, innescando rilevatori a bordo del telescopio spaziale Fermi Gamma-ray della Nasa e altri.
L’evento è davvero rilevante, perché secondo gli esperti ci potrebbero volere decenni prima di rivedere un lampo di raggi gamma con un flusso così intenso. Probabilmente, come scrive Greenme.it, il buco nero si è formato nel cuore di un’enorme stella collassata sotto il suo stesso peso, “con emissione di raggi X e raggi gamma che si diffondono nello spazio”. Gli astronomi hanno effettuato dei calcoli da cui si è capito che l’esplosione risale a 1,9 miliardi di anni fa.
L’esplosione, bagliore residuo di GRB 221009°, ha rappresentato un inizio molto emozionante per il X Fermi Symposiumun, raduno di astronomi che ha avuto luogo a Johannesburg, in Sud Africa. “Si può dire con certezza che questo incontro è iniziato davvero con il botto” ha fatto sapere Judy Racusin, scienziata del progetto Fermi presso il Goddard Space Flight Center della Nasa.
Questo evento spettacolare ha anche dato un’ottima opportunità per il collegamento tra due esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, il telescopio a raggi X NICER della Nasa e un rivelatore giapponese chiamato Monitor of All-sky X-ray Image (MAXI), fa sapere ancora la fonte. Tale connessione è stata attivata in aprile ed è stata soprannominata Orbiting High-energy Monitor Alert Network (OHMAN), e permette a NICER di agire “in automatico”.
“OHMAN ha fornito un avviso automatico che ha consentito a NICER di eseguire il follow-up entro tre ore, non appena la sorgente è diventata visibile al telescopio – commenta Zaven Arzoumanian, responsabile scientifico di NICER a Goddard – Le opportunità future potrebbero comportare tempi di risposta di pochi minuti”.