È una scoperta che ha dell’incredibile, non solo per il suo contenuto, ma per le domande senza risposta che continua a suscitare. In una remota zona boscosa del Canada, nei pressi di Wawa, nell’Ontario settentrionale, una pietra misteriosa incisa con strani simboli è rimasta per anni un enigma archeologico. Ritrovata casualmente nel 2018, quando un albero si è abbattuto nei pressi della cittadina, la lastra ha da subito attirato l’attenzione degli studiosi, ma nessuno era riuscito a decifrarne il significato. Fino ad ora.
- Le incisioni sulla pietra
- Da dove arriva questa strana scultura?
- Chi ha inciso la preghiera del Padre Nostro?
Le incisioni sulla pietra
Dopo anni di analisi e confronto tra studiosi di diverse discipline, finalmente il segreto è stato svelato: si tratta del Padre Nostro, la preghiera cristiana per eccellenza, incisa in antico svedese. Non è una versione qualunque: il testo è quello pubblicato nel 1611, successivamente ripreso nel XIX secolo, il che rende la datazione della pietra ancora più suggestiva. Secondo le stime, l’iscrizione risale ad almeno due secoli fa.
A decifrare l’opera è stato Ryan Primrose, membro di un team archeologico dell’Ontario, che ha lavorato in silenzio per anni prima di coinvolgere un esperto internazionale: il professor Henrik Williams, specialista in runologia svedese. I due hanno unito competenze ed entusiasmo per sciogliere il mistero. Williams ha raccontato di aver passato ore sotto un telone, munito solo di una torcia, per riuscire a leggere le incisioni. Il risultato ha lasciato tutti a bocca aperta. Ma la vera domanda ora è: perché? Chi ha inciso quella preghiera in mezzo alla natura selvaggia canadese? E perché proprio in svedese?
Da dove arriva questa strana scultura?
Le ipotesi più plausibili riportano al XIX secolo, periodo in cui la Hudson’s Bay Company – una delle più antiche compagnie commerciali del Nord America – impiegava manodopera svedese nei propri avamposti commerciali nella regione. Non sarebbe dunque impensabile che uno di questi lavoratori, profondamente credente, abbia deciso di lasciare una traccia spirituale della propria presenza in quel luogo remoto, forse come atto devozionale, forse come segno di protezione.
L’assenza di altri reperti religiosi nelle vicinanze rende la scoperta ancora più enigmatica. Non ci sono resti di cappelle, croci o oggetti liturgici che possano confermare la presenza di un insediamento religioso strutturato. Eppure, come ha detto Primrose, “è uno dei ritrovamenti più inaspettati della mia carriera. Assolutamente affascinante“.
Chi ha inciso la preghiera del Padre Nostro?
Il testo inciso, pur non menzionando esplicitamente la morte di Gesù, è strettamente legato al momento della sua crocifissione: secondo i Vangeli, è proprio il Padre Nostro la preghiera che Cristo insegna ai discepoli nei giorni che precedono la Passione. Le sue parole, scolpite con tanta precisione e profondità nella pietra, evocano un legame potente con la fede, la sofferenza e la speranza nella resurrezione.
Secondo Williams, l’autore dell’incisione potrebbe aver impiegato settimane per completare l’opera. Le lettere sono incise in profondità, con cura quasi maniacale, segno che non si tratta di un gesto improvvisato. Al contrario, appare come il frutto di una lunga riflessione spirituale.
Oggi, a oltre 200 anni di distanza, quella pietra non smette di parlare. E, come accade spesso nella storia dell’archeologia, non è tanto la risposta a colpire quanto le nuove domande. Chi era davvero quell’uomo svedese? Cosa lo ha spinto a lasciare quelle parole sacre incise per l’eternità, lontano da tutto e da tutti Forse non lo sapremo mai.