Scoperto il pianeta che probabilmente ospita la vita aliena: si bagnavano nelle sorgenti termali

Gli scienziati hanno scoperto una "Terra 2" che ha le stesse dimensioni della nostra e che potrebbe essere in grado di ospitare vita aliena.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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La possibilità che la vita aliena abbia avuto origine su Marte continua a catturare l’immaginazione di scienziati e appassionati di tutto il mondo. Una nuova scoperta, legata all’analisi di un antico meteorite marziano, apre scenari affascinanti su come il Pianeta Rosso possa aver ospitato ambienti ideali per lo sviluppo della vita miliardi di anni fa.

Il meteorite e le tracce d’acqua

Un team di scienziati dell’Università Curtin di Perth, Australia, ha analizzato un meteorite marziano noto come “Black Beauty” e ha scoperto indizi che suggeriscono la presenza di sorgenti termali su Marte circa 4,45 miliardi di anni fa.

Esaminando un granulo di zircone all’interno del meteorite, i ricercatori hanno identificato tracce di acqua, indicando l’esistenza di sistemi idrotermali riscaldati dal magma sotto la superficie marziana. Questi ambienti, simili a quelli che sulla Terra hanno favorito lo sviluppo della vita, potrebbero aver reso Marte abitabile nelle sue prime fasi.

Il dottor Aaron Cavosie, coautore dello studio, ha sottolineato che l’uso della nano-geochimica ha permesso di rilevare elementi come ferro, alluminio, ittrio e sodio nello zircone, suggerendo la presenza di acqua durante l’attività magmatica iniziale del pianeta. Questa scoperta arricchisce le prove che indicano come Marte, in passato, possedesse ambienti favorevoli alla vita.

Il pianeta sosia

Nel 2023, un team di astronomi guidato dal Max Planck Institute for Astronomy ha scoperto un pianeta che è stato subito rinominato con un peculiare appellativo: “Terra 2“. Un nome che ci dà l’idea che possa trattarsi di un mondo molto simile al nostro e che, secondo questi scienziati, potrebbe ospitare anche la vita aliena. Andiamo a scoprire insieme il perché.

Il suo nome ufficiale, in realtà, è “Wolf 1069 b” ed è un pianeta extrasolare orbitante nella zona abitabile della stella Wolf 1069. È un vero e proprio “sosia” della Terra: ha all’incirca le sue stesse dimensioni, è potenzialmente abitabile ed è probabile che presenti acqua sulla sua superficie. Si pensa inoltre che la sua temperatura media sia pari a 13°C, simile a quella di molti luoghi regolarmente abitati sulla Terra… L’unico problema è che si trova a 31,2 anni luce di distanza, nella costellazione del Cigno. Che non è proprio dietro l’angolo.

C’è vita oltre la Terra

Si tratta di uno dei 5.243 pianeti extrasolari confermati fino a oggi. Ad ogni modo, pare che sia il pianeta dalle condizioni migliori per ospitare una qualche forma di vita aliena… Della serie: se non qui, allora da nessuna altra parte. A dirla tutta, però, rispetto agli altri, ha subito colpito l’occhio degli esperti, tanto che sono in molti a scommettere che la ricerca di altre forme di vita nell’universo si concentrerà proprio su di esso.A farlo sono i cosiddetti “cacciatori di esopianeti” come Cheops dell’ESA, lanciato nel 2019, e il suo successore Plato, la cui partenza è prevista per il 2026. Si tratta di sonde spaziali, telescopi inviati nello spazio e che ricercano informazioni sui pianeti al di fuori del nostro sistema solare.

Saranno in grado di trovare la vita su Wolf 1069 b, altrimenti detto Terra 2? E se la troveranno, riusciremo mai a stabilire un contatto con questo lontanissimo pianeta gemello?

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