Nelle ultime settimane, tecnologia e misticismo si sono intrecciati in un modo sorprendente. Un team di scienziati internazionali ha annunciato l’avvistamento di un oggetto interstellare chiamato 3I/ATLAS, scoperto il 1° luglio 2025, che viaggia verso il Sole a velocità vertiginosa ed emana segnali inquietanti sul suo potenziale utilizzo come tecnologia aliena. La coincidenza più eclatante? Baba Vanga, celebre veggente bulgara scomparsa nel 1996, aveva previsto un contatto extraterrestre proprio nel 2025: molti ora si chiedono se questa non potrebbe essere la prova.
- 3I/ATLAS: un gigante cosmico tra sospetti e misteri
- Navi aliene o comete atipiche? Il dibattito è aperto
- Novembre 2025: il momento critico
- Dobbiamo prepararci all’imprevisto? La visione degli esperti
- Tra mito e realtà: il ritorno delle profezie di Baba Vanga
3I/ATLAS: un gigante cosmico tra sospetti e misteri
Il corpo celeste, che possiamo definire una cometa, è grande tra i 10 e i 20 km di diametro, cioè più spazioso della città di Roma o della celebre Manhattan. A meno di 24 ore dalla scoperta, gli astronomi hanno confermato che proviene da fuori il Sistema Solare, il che lo include tra i pochissimi oggetti interstellari conosciuti. Si muove a circa 60 km/s attraverso il nostro sistema: una velocità che lascia perplessi gli studiosi in cerca di spiegazioni naturali.
Navi aliene o comete atipiche? Il dibattito è aperto
Il noto astrofisico Avi Loeb, insieme a colleghi dell’Initiative for Interstellar Studies, ha pubblicato il 16 luglio un documento su arXiv che non esclude che l’oggetto possa essere una sonda intelligente, caricata a tecnologia aliena. Tra le anomalie osservate: un’orbita allineata con la Terra con una probabilità casuale inferiore allo 0,2 %, e un percorso che sfiora Venere, Marte e Giove, un potenziale passaggio strategico per depositare strumenti spia. Anche l’accelerazione osservata durante il volo viene interpretata come incompatibile con un oggetto naturale.
Novembre 2025: il momento critico
Entro fine novembre 2025, 31/ATLAS raggiungerà il suo perielio, ovvero il punto più vicino al Sole. Durante quella fase, l’oggetto diventerà invisibile ai telescopi che operano da Terra, oscurato dalla luce solare. Loeb ipotizza che questa azione potrebbe non essere affatto casuale: il silenzio ottivo potrebbe servire alla razza aliena per attivare dispositivi senza essere rilevati o spiati a loro volta. In quella parentesi temporale l’oggetto potrebbe anche dirigere sonde verso la Terra o altri pianeti del nostro Sistema Solare.
Dobbiamo prepararci all’imprevisto? La visione degli esperti
Se si confermasse l’ipotesi extraterrestre, le implicazioni sarebbero enormi. Il documento su arXiv suggerisce ai governi di iniziare a valutare contromisure difensive: non tanto per difendersi da un’invasione aliena, quanto per prepararsi a un eventuale tentativo di sorveglianza o manipolazione visuale o magnetica della Terra. I sospetti derivano dalla congestione delle traiettorie e dalla complessità tecnica insita.
Molti scienziati, però, tra cui l’astronoma canadese Samantha Lawler, rimangono cauti: secondo le interpretazioni più conservative, 3I/ATLAS è perfettamente plausibile come cometa interstellare generata da sistemi solari lontani.
Tra mito e realtà: il ritorno delle profezie di Baba Vanga
Baba Vanga, spesso definita la Nostradamus dei Balcani, è nota per aver predetto eventi futuri senza prove scritte: alcune interpretazioni attribuiscono a lei la profezia di un primo contatto alieno nel 2025. Se 3I/ATLAS fosse davvero una navicella tecnologica, molti considererebbero questa ‘profezia’ un incredibile atto di premonizione. Cosa ci resta da fare? Per ora, possiamo solo rimanere in vigile attesa, studiare e… osservare.