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Stufe a pellet o camini: se li usi così, rischio multa da 5mila €

Attenzione a come si utilizzano stufe e camini in casa perché la sanzione potrebbe essere davvero molto salata.

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Ormai l’inverno è diventata una stagione preoccupante sul fronte bollette e rincari legati al costo dell’energia. Così, risparmiare diventa per la maggior parte delle famiglie dello stivale una vera priorità per arrivare (più o meno) indenni alla fine del mese. Da quello che finora sappiamo, poi, a tutti sarà richiesto di tenere più bassa la temperatura nell’abitazione – non dovrà superare i 19°C – e di tenere acceso il riscaldamento per un numero inferiore di ore nell’arco della giornata. Il tutto per ridurre la richiesta energetica a fronte del rischio sulle forniture.

Limitazioni e classi di qualità

A queste disposizioni si aggiungono, in alcune regioni, anche diverse limitazioni sulle stufe a pellet e sui camini domestici che non hanno nulla a che vedere con la crisi in corso. L’obiettivo di tali misure è quello di contenere le emissioni inquinanti (nella fattispecie, il diossido di carbonio) prodotto dagli impianti di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa.

Secondo una legge in vigore dal 2018, camini e stufe sono suddivisi in classi di qualità che ne certificano l’impatto sull’ambiente  attraverso delle stelle: più alto è il numero, maggiore è l’efficienza energetica. Ed è proprio sulla base di questa classificazione ufficiale che in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna sono state introdotte norme specifiche valide anche per i prossimi mesi. Vediamole nel dettaglio.

Le regole variano da Regione a Regione

In Lombardia è vietato installare impianti di riscaldamento con una classe inferiore a quattro stelle e non si possono usare stufe e camini con meno di tre stelle. Tutti i dispositivi obsoleti devono essere spenti, pena una multa da 500 a 5.000 euro. Discorso analogo per il Veneto, dove è divieto installare nuovi generatori di calore a biomassa legnosa con meno di quattro stelle.

Per quanto riguarda il Piemonte, la regione vieta l’installazione di stufe a pellet e camini con potenza sotto i 35 KW e classe inferiore a quattro stelle. Inoltre, non si possono usare caldaie inferiori a 35 KW e con tre stelle nelle aree che appartengono all’Agglomerato di Torino oltre alle zone di pianura e di collina. Passando, infine, all’Emilia Romagna, sono proibiti gli impianti con meno di tre stelle nei comuni non montani (meno di 300 m di altitudine) e i camini aperti.

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