Terribile profezia di Isaac Newton sulla fine del mondo: la data

Tra i manoscritti del matematico e fisico inglese, c’è anche un calcolo dettagliato che riguarda l’Apocalisse.

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Matematico, fisico, storico, astronomo, ma anche filosofo, teologo e alchimista, il nome di Isaac Newton (1642 – 1726) è tra quelli i cui studi hanno letteralmente rivoluzionato il corso della scienza. La portata dei suoni contributi, infatti, è stata tale da entrare nella storia e costituire le basi per ogni sviluppo futuro. Qualche esempio? Gli scritti sulla forza di gravità, la costruzione del primo telescopio riflettente e le ricerche sulla forma del globo terrestre.

Si tratta di fatti sostanzialmente noti a tutti e che si studiano sui libri, spesso già dalla scuola elementare. Quello che, forse, solo pochi sanno, e che arriva direttamente dai suoi manoscritti, è che lo scienziato inglese ha condotto studi anche sulla fine del mondo. Anzi, ha indicato anche la data in cui l’apocalisse avrà luogo sulla terra. L’inquietante profezia, infatti, risale al 1704 e gettò nel caos i suoi contemporanei che prendevano sul serio le parole del genio proprio per il suo prestigio. Ma cosa ha dichiarato il padre della scienza moderna?

Secondo i calcoli di Newton l’anno fatidico è il 2060, una data che al tempo di Isaac poteva sembrare lontana ma che per noi, oggi, è drammaticamente dietro l’angolo. Per arrivare a tale conclusione, il matematico combinò lo studio della Bibbia con quello di altri scritti religiosi che trattano la fine del mondo terrestre e l’avvento del ‘Regno dei Cieli’. Come riporta il portale britannico dailystar.co.uk, il manoscritto originale – scritto in inglese settecentesco – riferisce tutti i conteggi matematici e le valutazioni finali.

Il calcolo considerava, secondo il calendario del tempo, mesi di trenta giorni con dodici mesi all’anno e portò lo scienziato a considerare la metà del XXI secolo come il momento in cui Cristo sarebbe tornato sulla Terra per regnare un millennio mentre il popolo ebraico avrebbe costituito “un regno fiorente ed eterno” in Israele. Un’ultima specifica confortante, aggiunge Newton: “ potrebbe finire più tardi ma non vedo alcun motivo per cui dovrebbe finire prima”.

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