Quando l’Air Force One è atterrato nel Regno Unito per la seconda visita di Stato di Donald Trump, il clima era tutt’altro che disteso. Tra manifestazioni di protesta, critiche politiche e cartelloni provocatori, l’arrivo del presidente americano è stato accompagnato da non poche polemiche. Ma oltre alla scena politica, a catturare l’attenzione è stato anche un dettaglio apparentemente marginale: il modo in cui Trump ha sceso le scalette dell’aereo.
- L’arrivo di Trump e l’episodio legato alla regina Elisabetta II
- L’analisi dell’esperta di linguaggio del corpo
- Una performance calcolata?
L’arrivo di Trump e l’episodio legato alla regina Elisabetta II
Il contesto non era semplice. Prima ancora che il velivolo toccasse terra, fuori dal castello di Windsor era già comparsa una gigantesca immagine di Jeffrey Epstein accanto a Trump, definita dal leader laburista Keir Starmer un gesto “catastrofico” per il giudizio politico internazionale. Allo stesso tempo, gruppi di attivisti si sono riuniti per ribadire il loro dissenso con cori e striscioni. Insomma, l’accoglienza non è stata delle più calorose. Eppure, tra contestazioni e proteste, Trump ha mostrato un atteggiamento insolito: concentrato, attento e decisamente più misurato rispetto a certi episodi del passato.
La memoria di molti è tornata al 2019, quando Trump è stato accusato di mancanza di rispetto nei confronti della regina Elisabetta II. In quell’occasione, durante una cerimonia ufficiale, camminò alcuni passi avanti alla sovrana, rompendo il protocollo e alimentando critiche durissime sui media internazionali. Quell’immagine, che ha fatto il giro del mondo, è rimasta come un simbolo di gaffe istituzionale. E, secondo gli esperti, è proprio per non ripetere quell’errore che Trump avrebbe adottato un approccio molto più attento in questa nuova visita.
L’analisi dell’esperta di linguaggio del corpo
A spiegare meglio la dinamica è stata la specialista di linguaggio del corpo Inbaal Honigman, che ha osservato attentamente il momento della discesa dall’aereo. Secondo l’esperta, Trump ha mostrato un atteggiamento controllato e quasi studiato:
- i suoi passi erano lenti e misurati;
- ha camminato perfettamente in sincronia con Melania, come se avessero concordato la discesa insieme;
- non ha alzato la testa, mantenendo lo sguardo basso, forse per concentrarsi ed evitare inciampi.
Piccoli dettagli che, a detta della Honigman, hanno rivelato la volontà di evitare ogni gesto che potesse essere interpretato come irrispettoso. Interessante anche il contrasto tra espressioni facciali e linguaggio del corpo. Trump, racconta l’esperta, ha sorriso in modo genuino, con il volto rilassato e gli occhi leggermente piegati dal sorriso: segni di un’emozione autentica.
Il corpo, però, ha raccontato un’altra storia. Il braccio sinistro è rimasto rigido lungo il fianco, mentre la mano destra era impegnata in strette di mano e saluti. Questa scelta, apparentemente minima, denotava un autocontrollo forzato: un modo per gestire i movimenti e trasmettere sicurezza, senza lasciarsi andare a gesti troppo ampi o spontanei. Secondo Honigman, si è trattato di una forma di “overthinking”: Trump pensava così tanto a non commettere errori da risultare quasi innaturale nei movimenti.
Una performance calcolata?
Il gesto di scendere insieme alla moglie, mantenendo lo stesso passo, non è stato casuale. Nel 2019 era stato criticato anche per aver camminato troppo velocemente rispetto a Melania. Stavolta, invece, la scelta di procedere fianco a fianco ha rappresentato un chiaro messaggio: disciplina, rispetto e immagine di unità.
La sua performance è stata quindi un mix di autocontrollo e comunicazione strategica: sorrisi ben calibrati per apparire cordiale, gesti trattenuti per non sembrare irrispettoso. Il presidente USA, spesso criticato per il suo stile diretto e poco ortodosso, ha scelto stavolta la strada della cautela.
E sebbene i manifestanti abbiano continuato a contestare la sua presenza, una cosa è certa: almeno questa volta, Trump ha fatto di tutto per non ripetere la scena che lo aveva visto “superare” la Regina. Un piccolo passo per lui, ma un grande segnale di quanto anche le immagini e i gesti più semplici possano restare impressi nella storia.