Lo scoppio dell’allarme botulino in Calabria sta preoccupando tutta Italia: è una questione tornata alla ribalta delle cronache per via dei gravi casi che hanno portato ai ricoveri e anche ad alcuni decessi. Per prevenirlo, serve una semplice attenzione durante la spesa o la preparazione dei pasti. Capire dove si annida il pericolo e come cautelarsi è fondamentale per proteggersi. Scopriamo come fare.
- L’allarme botulino in Calabria terrorizza tutta Italia
- Come prevenire il botulismo: regole e buone pratiche a tavola e in cucina
- Il segnale del “clic clac” del tappo: perché non va ignorato
L’allarme botulino in Calabria terrorizza tutta Italia
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. In questi giorni, in Calabria, si è registrato un focolaio di botulismo che ha causato alcune vittime e il ricovero di oltre quindici persone, delle quali almeno cinque in terapia intensiva.
Il caso è partito da Diamante, in provincia di Cosenza, dove alcuni panini con salsiccia e cime di rapa venduti da un food truck sembrano essere stati i responsabili della contaminazione.
Immediate le indagini dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno indicato la possibile presenza della tossina in più alimenti, ipotizzando una contaminazione incrociata dovuta all’uso dello stesso utensile da cucina per manipolare ingredienti diversi.
Nel frattempo, il Ministero della Salute ha disposto il ritiro dei lotti di friarielli utilizzati per sospetto rischio. L’episodio calabrese, tra l’altro, è seguito ad altri casi recenti verificatisi in Sardegna e dimostra ancora una volta un fatto: la prevenzione è l’unico vero scudo contro un batterio che, seppur raro, è potenzialmente letale.
Come prevenire il botulismo: regole e buone pratiche a tavola e in cucina
Il botulismo è provocato dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che si sviluppa in ambienti privi di ossigeno come barattoli e conserve sigillate. Le conserve industriali sono generalmente sicure grazie a processi controllati, mentre quelle casalinghe, soprattutto se non acide, rappresentano il rischio maggiore per lo sviluppo del microrganismo.
Per questo motivo bisogna prevenire il pericolo ed è importante seguire alcune buone pratiche.
Quando si preparano delle conserve fatte in casa è necessario innanzitutto sterilizzare i contenitori prima dell’uso, quindi acidificare correttamente i vegetali a bassa acidità.
A tavola bisogna evitare di conservare sott’olio alimenti senza trattamento termico o acidificazione.
Fondamentale è anche la conservazione degli alimenti, sia industriali che casalinghi. Ad esempio, una volta aperto un barattolo è meglio mantenere i prodotti aperti in frigorifero e consumarli entro pochi giorni. Inoltre, qualora si tratti di prodotti sottolio, si consiglia di ricoprire completamente l’alimento con un nuovo strato di olio.
Bisogna sempre scartare immediatamente quelle conserve che presentano rigonfiamenti, perdite di liquido o odori insoliti, anche perché il batterio non altera il sapore né l’odore dell’alimento, quindi la sola prova sensoriale non basta.
Il segnale del “clic clac” del tappo: perché non va ignorato
Uno degli accorgimenti più semplici ed efficaci per ridurre il rischio di botulino riguarda il tappo dei barattoli. Al momento dell’acquisto di un nuovo barattolo o anche quando lo prendiamo dalla nostra dispensa, il tappo non deve emettere il classico “clic clac” tipico dei coperchi che hanno perso il sottovuoto. Praticamente, dobbiamo provare a fare pressione al centro del tappo senza che questo emetta alcun rumore né si deformi.
Quel rumore indica che è entrato ossigeno nel contenitore, una condizione che può permettere lo sviluppo della tossina. Allo stesso modo, bisogna diffidare di tappi deformati, rigonfi o che presentano gas all’interno del barattolo.
Inoltre, all’apertura di un barattolo nuovo, nel momento in cui il tappo viene svitato, deve emettere – in questo caso sì – il suono simbolo di un “clac” di un prodotto che fino a quel momento è rimasto completamente sigillato.