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Perché chi ha i capelli rossi ha una sensibilità estrema? Ecco cosa rivela la genetica

Chi ha i capelli rossi non percepisce il dolore come gli altri: la spiegazione arriva dalla genetica e sorprende anche i medici

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

I capelli rossi sono sempre stati un piccolo enigma. Colpiscono l’immaginazione, attraggono sguardi e curiosità, e spesso diventano oggetto di miti che attraversano i secoli. Dietro quel colore così particolare c’è un’intera orchestrazione biologica che influenza la pelle, la percezione del dolore, la risposta agli anestetici e perfino il rapporto con il sole. E tutto ruota intorno a un gene che, fino a qualche anno fa, sembrava interessare solo il mondo della pigmentazione: MC1R.

Capelli rossi e soglia del dolore

Questo gene, ereditato in forma recessiva, è il motivo per cui appena l’1-2% della popolazione mondiale sfoggia una chioma ramata o rosso fuoco. La sua versione “alternativa” modifica la produzione di melanina, sostituendo la variante scura (eumelanina) con la feomelanina, più chiara e tendente al rame. Ma il punto sorprendente è che MC1R non si limita a colorare pelle e capelli: ha un ruolo molto più ampio, e gli scienziati stanno scoprendo quanto questo gene incida su aspetti profondi della nostra fisiologia.

Uno dei campi in cui la differenza è più evidente riguarda la percezione del dolore. Anestesisti e dentisti lo sospettavano già da anni: alcune persone con i capelli rossi sembrano reagire in modo “atipico” ai farmaci utilizzati per sedare o attenuare il dolore. A confermarlo è arrivato un importante studio guidato dal ricercatore Daniel Sessler, secondo cui chi ha i capelli rossi necessita di circa il 20% in più di anestetico inalatorio rispetto alla media. Non si tratta di suggestione né di soglie di ansia diverse: il sistema nervoso sembra davvero funzionare con una taratura particolare.

Tutte le particolarità di chi ha i capelli rossi

Ma non è solo questione di anestesia. Le persone con capelli rossi tendono a essere molto più sensibili agli sbalzi termici: il caldo può risultare fastidioso più rapidamente, mentre il freddo viene percepito come dolore pungente. Al contrario, stimoli di tipo elettrico risultano meno intensi rispetto a quanto accade negli altri individui. È come se la rete nervosa amplificasse certi segnali e ne attenuasse altri, seguendo un equilibrio tutto suo. Perfino la capsaicina – il composto piccante presente nel peperoncino – provoca reazioni meno aggressive rispetto alla media, mentre i denti e la bocca risultano più delicati, motivo per cui il dolore dentale è statisticamente più frequente.

Questo scenario si intreccia anche con un’altra peculiarità: la relazione con il sole. La pelle molto chiara, tipica di chi ha la variante MC1R, è povera di melanina protettiva. Di conseguenza, la vulnerabilità ai raggi UV è maggiore e il rischio di melanoma richiede attenzioni elevate. Ma c’è anche un lato positivo: in condizioni di scarsa esposizione solare, il corpo di queste persone è più efficiente nel produrre vitamina D, un vantaggio evolutivo cruciale per popolazioni che vivevano in zone con poca luce.

La genetica dei capelli rossi, però, non influisce soltanto su pelle e sistema nervoso. Alcune ricerche hanno individuato associazioni tra la variante MC1R e una maggiore predisposizione verso condizioni come endometriosi e sclerosi multipla. Non si tratta di rischi inevitabili, ma di segnali che suggeriscono come questo gene partecipi a una rete di processi molto più ampia di quanto si credesse.

I capelli rossi non stanno scomparendo

E sul fronte della diffusione? Ogni tanto circola la voce che i capelli rossi stiano “scomparendo”. La verità è più semplice: essendo un tratto recessivo, può rimanere silente per generazioni, pronto a riapparire quando meno ce lo si aspetta. Non è un gene in via di estinzione, ma una caratteristica che segue le logiche della genetica mendeliana, dove l’imprevedibilità è parte del gioco.

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