Che differenza c'è tra dietologo e nutrizionista

Sai qual è la differenza tra un dietologo e un nutrizionista? Anche se sembrano due figure molto simili, svolgono funzioni diverse. Scopri quali.

18 Ottobre 2023
Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Fonte: 123RF

Il mondo della nutrizione spesso ci presenta spesso termini e figure professionali che sembrano sovrapporsi: tra queste ci sono quelle del dietologo e del nutrizionista. Anche se in apparenza le loro funzioni sembrano simili, esistono alcune differenze sostanziali che giustificano una valutazione accurata prima di decidere a quale professionista affidarsi per raggiungere i propri obiettivi di salute e peso.

Ma come fare per decidere a quale dei due affidarsi quando vogliamo perdere peso o approcciarci ad una nuova dieta per il nostro benessere? Quali sono le differenze tra i due? Andiamo a scoprirle insieme.

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Cosa cambia tra dietologo e nutrizionista?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Se andiamo a vedere da vicino quali sono le differenze tra un dietologo e un nutrizionista, emerge una distinzione chiave nella loro formazione e nell’ambito delle responsabilità professionali.

Il dietologo è a tutti gli effetti un medico. Ed, essendo un medico, possiede una vasta competenza clinica che gli consente di assumersi responsabilità diagnostico-terapeutiche complete. Ad esempio, ha la facoltà di prescrivere farmaci e di condurre esami approfonditi, anche invasivi. Inoltre, il dietologo opera sia in strutture ospedaliere che in studi privati, offrendo un’ampia gamma di interventi mirati all’analisi e al trattamento delle condizioni nutrizionali.

D’altra parte, il nutrizionista, pur possedendo una laurea in Biologia, Chimica o Farmacia, non è un medico. Si tratta di una figura che possiede una specializzazione in Scienze dell’Alimentazione che lo qualifica a fornire consigli e consulenze dietetiche. Tuttavia, poiché non è un medico, il nutrizionista è limitato nella capacità di effettuare diagnosi o di prescrivere farmaci, concentrandosi principalmente sull’elaborazione di piani alimentari personalizzati e sulla consulenza in materia di salute e nutrizione.

Va inoltre menzionato un terzo ruolo, quello del dietista. Si tratta di un laureato in dietistica, che, in base alla normativa italiana, deve lavorare sempre in collaborazione con un dietologo. Il dietista è responsabile della formulazione e dell’attuazione di piani dietetici specifici, mentre il dietologo supervisiona il processo approvando le indicazioni dietetiche cruciali elaborate dal primo.

Quando andare dal dietologo e quando dal nutrizionista?

Da quanto detto finora, capiamo che ci sono vasti ambiti in cui le due figure si sovrappongono. Ma come capire quando andare dal dietologo e quando invece da un nutrizionista?

Riuscire a comprendere se consultare una figura o l’altra è essenziale per ottenere l’approccio più adeguato alle proprie esigenze di salute e benessere.

Il dietologo si rivela particolarmente prezioso quando è necessaria un’analisi approfondita e un trattamento medico specifico. Le sue responsabilità spaziano dalla valutazione completa dello stato di salute del paziente, comprese le patologie preesistenti legate in qualche all’alimentazione, nonché alla prescrizione mirata di farmaci o integratori. Inoltre, il dietologo può pianificare diete personalizzate basate sulle necessità nutrizionali individuali e monitora da vicino l’efficacia di tali regimi, apportando modifiche adeguate secondo le necessità del paziente. In caso di complicanze legate all’alimentazione, inoltre, il dietologo può fornire il supporto necessario per gestire tali sfide in modo efficace.

D’altro canto, se si cerca una consulenza più focalizzata sulla dieta e il benessere generale, il nutrizionista può essere la scelta giusta. Egli (o ella) opera attraverso una valutazione attenta delle abitudini alimentari e dello stile di vita del paziente, in base alla quale elabora piani dietetici personalizzati che tengono conto non solo delle esigenze nutrizionali, ma anche delle preferenze individuali. Offre quindi una consulenza mirata a raggiungere obiettivi specifici, come la perdita di peso, il miglioramento della salute cardiovascolare o la gestione di disturbi alimentari. Inoltre, il nutrizionista si impegna a educare i pazienti su scelte alimentari salutari e sostenibili, fornendo informazioni dettagliate sulle proprietà nutrizionali degli alimenti e sulla gestione delle porzioni.

In sintesi, possiamo affermare che se si affrontano patologie complesse come diabete e ipertensione che richiedono un approccio medico, il dietologo si rivela l’opzione più indicata. D’altra parte, per consulenze focalizzate su obiettivi di dieta generale e miglioramento dello stile di vita, il nutrizionista può rappresentare la giusta opzione.

Quanto costa un nutrizionista?

In generale, gran parte delle persone che si avviano ad un percorso presso un nutrizionista, presumono che consultare questo medico possa comportare un onere finanziario significativo. In certi casi può essere così, ma si tratta per lo più di un falso mito.

Tuttavia, la realtà dei costi di una visita dal nutrizionista è soggetta a diversi fattori. In Italia, l’onorario varia notevolmente in base all’esperienza del medico, alla località in cui opera, alla tipologia di servizi offerti e alle specifiche esigenze del paziente. Tuttavia, generalmente si osserva che nelle città settentrionali i prezzi tendono ad essere leggermente più elevati rispetto a quelli delle regioni del Centro-Sud.

I prezzi medi per una visita iniziale presso un nutrizionista si attestano intorno a 90-100 euro, e generalmente comprendono un’analisi dettagliata delle esigenze alimentari del paziente, oltre alla redazione di piani dietetici personalizzati. Tuttavia, è importante considerare che tale costo non include le visite di controllo successive, che di solito vengono programmate mensilmente per monitorare l’andamento del percorso nutrizionale. Le visite di controllo, tenendo conto dell’intero territorio nazionale, presentano un prezzo medio di circa 50 euro, andando a sommarsi al costo iniziale. Facendo una media complessiva, pertanto, possiamo affermare che in Italia un percorso nutrizionale semestrale si aggira intorno ai 350 euro.

Quanto costa un dietologo?

Lo stesso discorso possiamo applicarlo tranquillamente anche al dietologo. I costi per un dietologo, su scala nazionale, sono estremamente variabili a seconda di numerosi fattori.

Una prima visita, in generale, viene a costare tra i 100 e i 200 euro, mentre le visite di follow-up in generale costano dai 50 ai 150 euro, sempre a seconda delle variabili che abbiamo indicat prima.

Ne deriva che, tenendo conto dell’intero territorio nazionale, un percorso semestrale da un dietologo costa da un minimo di 350 euro ad un massimo di 950 euro.

Seguire una dieta ‘fai da te’ senza consultare un dietologo o un nutrizionista è pericoloso?

Ad ogni modo, possiamo affermare che consultare un esperto di nutrizione, che sia un dietologo o un nutrizionista, è importante per riuscire ad elaborare una dieta equilibrata perfettamente sulle caratteristiche del paziente, scegliendo gli alimenti giusti, le dose corrette e le modalità più adatte in base alle sue esigenze, ai suoi bisogni e al suo stato di salute generale.

I motivi sono dovuti innanzitutto al fatto che sia il dietologo che il nutrizionista sono figure professionali che hanno studiato per avere le competenze necessarie per andare incontro alle esigenze del paziente, riducendo al minimo i rischi per la sua salute. Prescrivere una dieta, infatti, non vuol dire soltanto elaborare un percorso di dimagrimento, ma anche garantire che non insorgano problematiche di salute correlate.

Il rischio delle diete “fai da te” è proprio queste. Possono essere efficaci nel far perdere peso velocemente, ma proprio in quanto spesso non equilibrate, rischiano di far perdere massa muscolare oltre alla massa grassa, nonché di provocare problemi a reni, fegato, cuore o ad altri organi vitali.

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