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Da chirurgo estetico a miliardario: la pazza storia del re italiano delle criptovalute

Il fondatore di Tether potrebbe presto diventare il quarto uomo più ricco del mondo, superando i giganti della tecnologia

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

C’è un italiano nel panorama finanziario globale di cui si parla troppo poco, nonostante il suo potenziale impatto sulle classifiche dei super-ricchi. Si tratta di Giancarlo Devasini, un imprenditore che, secondo le stime, potrebbe presto affiancare celebri nomi come Larry Ellison, Elon Musk e Mark Zuckerberg, diventando il quarto uomo più ricco del mondo.

Nato a Torino nel 1964, Devasini è il fondatore, presidente, Chief Financial Officer e principale azionista di Tether Limited, con una quota del 50%. L’azienda, con sede a Hong Kong e fondata nel 2014, gestisce e emette Tether, la stable coin più importante e scambiata a livello globale. Questa criptovaluta è ancorata al valore del dollaro, garantendo stabilità in un mercato volatile. Devasini è anche Chief Financial Officer di Bitfinex, un importante exchange di criptovalute.

Un patrimonio da classifica globale

Secondo le stime di Forbes del 2025, la sua partecipazione in Tether Limited ha già garantito a Devasini un patrimonio netto di circa 22,4 miliardi di dollari. Tuttavia, la cifra è destinata a esplodere.

L’imprenditore italiano ha il potenziale per diventare il quarto uomo più ricco del mondo grazie a un aumento di capitale in corso. L’operazione, finalizzata a espandere le attività di Tether, potrebbe portare la società a valere circa 500 miliardi di dollari. Con la sua attuale quota, questo proietterebbe il patrimonio stimato di Devasini a ben 250 miliardi di dollari.

Alla base di questa incredibile crescita c’è il Genius Act dell’amministrazione Trump. Questa normativa ha introdotto un primo quadro normativo federale per le criptovalute agganciate al dollaro. L’obiettivo è favorire la diffusione di massa di questi strumenti tra i cittadini americani come mezzo di pagamento, un cambiamento di cui Tether, in quanto principale stable coin legata alla valuta americana, trarrà il maggiore beneficio.

Da chirurgo a Re della stable coin

La storia professionale di Giancarlo Devasini rivela un percorso tutt’altro che lineare. Prima di diventare un big della finanza e delle criptovalute, i suoi studi erano focalizzati su un campo ben diverso.

Devasini si è iscritto alla facoltà di Medicina all’Università di Milano, dove si è laureato nei primi Anni ’90. Subito dopo la laurea, ha intrapreso la carriera come chirurgo plastico. Sorprendentemente, però, ha appeso il camice bianco al chiodo dopo soli due anni per dedicarsi completamente al mondo finanziario e dell’informatica.

Oggi, l’imprenditore vive tra la Costa Azzurra, Londra e Lugano. Nonostante la sua vita internazionale, ha mantenuto un legame forte con l’Italia: la sua azienda, Tether Limited, detiene una quota superiore al 10% nel capitale della Juventus. Devasini ha co-fondato Tether con l’informatico italiano Paolo Ardoino, che è l’attuale CEO e detentore del 20% delle quote (il cui patrimonio potenziale è stimato attorno ai 100 miliardi di dollari). Con l’approvazione del Genius Act negli USA e l’espansione di Tether, il potenziale di Devasini di entrare nel top four dei miliardari mondiali non è più solo una speculazione, ma una probabilità forte. Il suo percorso dimostra come il futuro della finanza digitale stia riservando sorprese e come l’ingegno italiano continui a lasciare un segno indelebile anche nei settori tecnologici più avanzati.

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