Fonte: ANSA

Il caso cinematografico del momento: perché La vita va così sta battendo i record di Zalone e Avatar

'La vita va così' stupisce tutti: il film che sta superando i giganti del box office italiano e mondiale. Ma come ci è riuscito?

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

È vero che il suo titolo suggerisce ogni tipo di suggestione ma che La vita va così di Riccardo Milani diventasse il caso cinematografico del momento in pochi se lo immaginavano. Anche perché è riuscito addirittura a scalzare certi giganti delle sale italiane (e non solo) come i film di Checco Zalone e Avatar. Ma cosa si nasconde dietro questo successo inatteso? E, soprattutto, perché sta riscrivendo a modo suo le regole del box office?

La vita va così è un’eccezione della cinematografia

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. La stagione cinematografica 2025/2026 è partita con un avvio nerissimo, dato che le sale registrano circa un 30% di incassi in meno rispetto allo scorso anno. Tra le eccezioni c’è appunto il nuovo film di Riccardo Milani, La vita va così, che sta resistendo alla crisi generali e ha raggiunto i vertici delle classifiche italiane.

Pur avendo vissuto un testa a testa serrato con il Dracula di Luc Besson, il film è tornato al primo posto con 373.884 euro di incasso e oltre 53.500 spettatori in un solo giorno, il 9 novembre scorso. Un risultato che ha portato a un totale di quasi 5,3 milioni di euro in appena 18 giorni di programmazione, ricalcando praticamente i numeri del precedente successo di Milani, Un mondo a parte.

Questi dati non sarebbero già di per sé banali, ma diventano ancora più sorprendenti se osservati nel contesto attuale. Con gli incassi italiani in caduta libera, la capacità di La vita va così di mantenere stabilmente la vetta e richiamare pubblico appare come un’anomalia virtuosa. E se a livello nazionale il film convince, c’è un posto nel quale si è trasformato in qualcosa di più, diventando un vero caso di costume, un orgoglio regionale che sta frantumando record uno dopo l’altro.

Il “caso Sardegna”: perché l’isola ha adottato il film come un manifesto

È proprio in Sardegna che La vita va così si è trasformato nel fenomeno cinematografico dell’anno. Nell’isola il film di Milani non solo domina: stravince. Con un incasso complessivo di 1.082.049 euro, ha superato blockbuster colossali come Avatar – La via dell’acqua (1.079.366 euro) e l’ultimo film di Checco Zalone, Tolo Tolo (1.072.372 euro).

Non si tratta solo delle cifre generali: è il rapporto tra popolazione e affluenza a essere particolarmente impressionante. Con quasi 155mila spettatori in un’isola che conta solo un milione e mezzo di abitanti, il film ha superato non solo Checco Zalone e Avatar, ma anche alcuni successi più recenti come C’è ancora domani di Paola Cortellesi (832.820 euro), Barbie e Oppenheimer, fermi rispettivamente a 91.000 e 76.000 spettatori.

Il motivo del boom risiede ovviamente nella trama stessa del film. La vita va così racconta una storia di resistenza di un pastore sardo contro un grande gruppo immobiliare intenzionato ad acquisire i suoi terreni. Il racconto parla di lotta, identità, radici, resistenza alla speculazione – temi che in Sardegna risuonano profondamente, diventando quasi una narrazione collettiva. Il pubblico sardo non si limita a guardare il film: lo riconosce, lo sente, lo difende. Un caso specifico nel quale la “territorialità” non diventa limite, ma volano.

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