Farina, perché dovresti congelarla per 2 giorni prima di usarla

La farina è alla base di una grande varietà di piatti prelibati, ma prima di usarla conservatela in freezer per due giorni: il motivo

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Nonostante stiamo cercando di lasciarci alle spalle il duro periodo della pandemia, tutti noi ricordiamo le immagini del saccheggio delle confezioni di farina praticamente in ogni supermercato d’Italia.

Metà della penisola cantava sui balconi, mentre l’altra metà era intenta a panificare, realizzare la pasta fatta in casa, dilettarsi con la pizza, la pasta frolla e la focaccia per diversi mesi, per dimenticare le difficoltà dell’imposto lockdown.

Al momento la passione generale per tutti i prodotti contenenti farina e fatti in casa è scesa, tuttavia questo ingrediente è alla base di numerosissime preparazioni – dolci e salate – delle cucine di tutto il mondo.

In pochi sanno che la farina andrebbe messa immediatamente nel congelatore per almeno un paio di giorni prima di poterla usare: sembra strano, ma il motivo è piuttosto importante e quando si parla di salute è bene prendere tutte le precauzioni del caso.

Ebbene, come può capitare nella pasta lasciata aperta o conservata con superficialità, anche nella farina possiamo trovare dei minuscoli acari o insetti: questi in genere prolificano in ambienti caldi, umidi e poco luminosi, dunque le confezioni di pasta, riso e farina – che tendenzialmente riponiamo al buio in dispensa – rappresentano l’ambiente ideale per crescere e svilupparsi.

Se troviamo le farfalline nella confezione della pasta aperta da mesi non ci resta che gettare tutto, ma con la farina è diverso: metterla nel congelatore per circa due giorni prima di usarla, infatti, garantisce la morte di ogni possibile piccolo insetto per via delle temperature rigide.

Un altro trucco per tenere lontani gli acari della farina è tenerla accanto all’essenza di eucalipto o chiodi di garofano che fungono da repellenti naturali, mentre in estate è consigliabile tenere la farina direttamente in frigorifero.

Speriamo che queste chicche si rivelino utili in modo da diminuire gli sprechi alimentari e coltivare la filosofia del cosiddetto “home made” per la nostra alimentazione, sempre meno autentica.

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