Giappone, la prigione con le botole della morte come Squid Game

Una botola della morte che sembra uscita da Squid Game: ecco l'inquietante immagine di una prigione che esiste davvero

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La serie di Squid Game è stata un successo planetario e, in attesa della seconda stagione della produzione di Netflix, l’hype che la circonda non accenna a calare. Quello che in molti non sanno è che alcuni dettagli comparsi nei suoi episodi sono ispirati alla realtà. Un esempio sono le prigioni con la botola della morte, che esistono davvero in un paese del mondo che le utilizza per le esecuzioni capitali.

Stiamo parlando del Giappone, dove la pena di morte è ancora in vigore non solo per le condanne per omicidio aggravato ma anche per reati come il tradimento e l’insubordinazione militare. Ebbene, su Reddit ha cominciato a circolare l’immagine di un centro di detenzione nipponico e, in particolare di una stanza riservata alle esecuzioni che sembra uscita pari pari da Squid Game.

Si tratta di un metodo che è chiamato “impiccagione a caduta lunga“.

La stanza mostrata nella foto mostra una sorta di ring rosso, con un piccolo quadrato rosso al suo interno: una vera e propria botola. Al di sopra c’è un anello di fissaggio di metallo, al quale viene annodata ed appesa la corda per l’impiccagione.

Nulla si sa su cosa si nasconda invece sotto l’inquietante botola, se non che si tratta dello spazio dove la persona punita si ritroverà a dondolare.

Non è chiaro da dove venga esattamente quell’immagine, né in quale prigione si trovi la camera (anche se in molti credono che sia uno dei centri detentivi di Tokyo). Ma non è la sola crudeltà che sembra avvenire nelle carceri giapponesi dove, sembra, non venga detta ai condannati a morte la data in cui saranno giustiziati fino alla mattina prescelta per l’esecuzione.

La tecnica di “impiccaggione a caduta lunga” è in realtà qualcosa che non hanno inventato in Giappone né nella serie tv di Squid Game, ma sembra risalire almeno al 1853, quando veniva già applicata nelle prigioni irlandesi.

Ad ogni modo, si tratta comunque di un sistema di esecuzione crudele, che riapre senza dubbio il dibattito sulla pena di morte.

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