Cosa fare se perdi le chiavi: il metodo scientifico per ritrovarle

Se hai perso le chiavi e non sai da dove iniziare a cercarle dovresti provare il metodo di Anna Nowakowska

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Chissà quante volte è capitato di perdere le chiavi, magari anche solo momentaneamente e non in maniera definitiva. Che si tratti di quelle di casa o della macchina poco importa. Tutti, prima o poi, sperimentano quel brivido di non trovarle più.

Andare nel panico, in questi casi, è purtroppo la reazione più facile dalla quale farsi sopraffare. A quanto pare, però, esiste un metodo scientifico per ritrovarle. Ebbene sì, la scienza si scomoda anche per problematiche simili. Vediamo di capirci qualcosa in più.

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Il metodo per ritrovare le chiavi di casa o dell’auto

Il metodo scientifico per ritrovare le chiavi è legato al nome di Anna Nowakowska dell’Università di Aberdeen. È stata lei a condurre uno studio in cui suggerisce il giusto metodo per iniziare a trovare gli oggetti di uso comune che vengono persi quotidianamente.

Da dove partire quando si verifica questo scenario?

Il primo tentativo è quello più ovvio: cercare le chiavi dove si è soliti riporle. Se però non si dovessero trovare lì allora bisogna fare un lavoro di memoria e pensare al posto in cui crediamo di averle viste l’ultima volta. E se anche questo tentativo dovesse fallire che cosa resta da fare? È qui che ci viene in soccorso il metodo messo a punto da Anna Nowakowska.

La studiosa ha notato che le persone perdono un sacco di tempo a cercare le cose nei posti più ovvi, quando in realtà basterebbe sfruttare la propria vista periferica. Ma che cosa significa questo? È utile fare un esempio.

Inutile continuare a cercare in maniera ostinata le chiavi nel posto in cui siamo soliti riporle, se non si trovano lì. Ed è inutile cercarle sul tavolo, o per terra. La cosa migliore da fare per ritrovare le chiavi è cercare nei posti della casa che sono più caotici e in disordine. Controllare nei luoghi più disordinati significa fare in modo che il cervello possa identificare le chiavi e riconoscerle nella confusione.

È proprio così che funziona: l’occhio invia informazioni al cervello che riconosce nella visione d’insieme il particolare, nello specifico il mazzo di chiavi che si sta cercando. Dunque, se avete una pila di vestiti sul letto, controllate lì vicino. Oppure iniziate la vostra ricerca dal tavolo apparecchiato ancora con le tazze della colazione. È probabile che le chiavi le abbiate lasciate lì senza accorgervene.

Le altre 8 cose da fare per ritrovare le chiavi

Ci sono altri consigli da tenere presente quando si sta cercando un oggetto, come ad esempio le chiavi.

  • Non cercare sull’onda emotiva dell’ansia
  • Niente si perde davvero
  • Evitare la “deriva domestica”
  • Gli oggetti sanno mimetizzarsi bene
  • Circoscrivere l’area di ricerca
  • Non perlustrare più volte lo stesso posto
  • Considerare che qualcuno potrebbe aver preso l’oggetto che cerchiamo
  • Prenderla con filosofia

Vediamoli nel dettaglio.

Innanzitutto è inutile cercare subito, perché l’onda emotiva dello stato d’ansia non farà che peggiorare la situazione. Meglio fermarsi, respirare e tornare in uno stato di maggior lucidità.

Niente va mai perso davvero: le cose spesso sono lì dove dovrebbero essere, ovvero sotto il nostro naso.

Attenzione a quella che viene chiamata “deriva domestica”, cioè la tendenza a lasciare qualcosa ovunque sia stata utilizzata l’ultima volta. Bisogna cercare di focalizzare l’ultima volta che si è usato l’oggetto che si sta cercando.

Occorre anche tenere presente che gli oggetti sanno bene come mimetizzarsi. Non è raro, quindi, che le chiavi che stiamo cercando siano effettivamente al loro posto ma nascoste da qualche altro oggetto.

Meglio concentrarsi sull’area nella quale le chiavi dovrebbero trovarsi. Inutile allontanarsi troppo perché spesso gli oggetti spariscono entro mezzo metro di distanza da dove dovrebbero essere.

Inutile anche perlustrare lo stesso posto due volte: è solo una perdita di tempo.

È anche possibile che la colpa non sia nostra, ma che qualcuno (il figlio, un collega) abbia preso ciò che stiamo cercando.

Quando non c’è proprio più niente da fare, allora meglio prenderla con filosofia anche perché spesso le cose spuntano fuori quando meno ce lo si aspetta.

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