Hai questo gruppo sanguigno? Sei fortunato: malattie che eviterai

L’importanza del gruppo sanguigno è ancora sotto indagine scientifica: alcune ricerche suggeriscono un maggior o minore legame con alcune patologie

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Non esistono ancora imponenti studi sull’influenza che hanno i diversi gruppi sanguigni sul nostro corpo e sulle malattie che ci colpiscono: la ricerca più recente si è focalizzata sul legame con il Covid 19 e la gravità dei suoi sintomi. Lo studio internazionale ha visto l’importante apporto del Policlinico di Milano e ha messo in luce la correlazione tra il gruppo sanguigno 0 e la presenza di sintomi più lievi nonché una protezione maggiore da eventi trombotici, più frequenti invece in coloro che hanno il gruppo A.

Se queste evidenze sono date dalla certezza una minor concentrazione nel sangue di vWF, una proteina che regola la coagulazione del sangue e quindi che mette a riparo chi ha il gruppo sanguigno da trombi, non ci sono sicurezze così nette per il resto delle malattie più comuni.

Diversi sono gli studi sull’argomento, anche se nei fatti non se ne tiene conto nella pratica clinica – come ha spiegato il direttore del Centro trasfusionale del Policlinico di Milano Daniele Prati – che conducono ad associare alcune patologie con il gruppo sanguigno pur senza ancora capire le ragioni più profonde di tali correlazioni.

Stando ad uno studio svedese chi ha il gruppo A avrebbe maggiori possibilità di essere colpito da cancro allo stomaco e secondo la Hopkins di Baltimora anche dalla cosiddetta diarrea del viaggiatore.

B e AB sarebbero più esposti a tumori del pancreas mentre lo 0 risulterebbe il più protetto dal rischio di insorgenza di neoplasie tumorali così come sarebbe meno soggetto a malattie neurodegenerative come l’Alzheimer perché – come ha indagato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Sheffield in Inghilterra, chi ha questo gruppo sanguigno ha anche più materia grigia e quindi più neuroni nelle zone cerebrali legate al linguaggio e equilibrio.

Chi ha il gruppo 0, inoltre sarebbe meno a rischio di malattie cardiovascolari e attacchi di cuore stando a quanto emerge da uno studio della Pennsylvania University di Philadelphia.

Chiaro è che l’influenza del gruppo sulla nostra salute va indagata ancora a fondo e certamente è molto più importante di quanto non sappiamo.

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