Ogni volta che si parla di zanzare, la reazione di tutti è quasi sempre la stessa: proviamo fastidio, repulsione, e voglia di eliminarle o quantomeno di tenerle lontano da noi. Ma in un angolo remoto del mondo, sta accadendo qualcosa di sorprendente. Sulle isole hawaiane, ogni settimana, vengono rilasciati milioni di esemplari di zanzare maschio. E no, non è uno scherzo. È una corsa contro il tempo per salvare dall’estinzione alcuni tra gli uccelli più rari e belli del pianeta.
- Un ecosistema unico sotto assedio
- Il cambiamento climatico complica tutto
- Il piano: combattere le zanzare… con le zanzare
- Droni al servizio della biodiversità
Un ecosistema unico sotto assedio
Le Hawaii ospitano creature che non esistono in nessun altro posto al mondo. Tra queste ci sono gli honeycreepers, uccelli minuscoli e dai colori sgargianti, simbolo vivente dell’evoluzione isolana. In passato se ne contavano più di cinquanta specie. Oggi ne restano solo diciassette. Alcune, come l’‘akikiki, sono praticamente scomparse in natura. Altre, come l’ʻakekeʻe, lottano per la sopravvivenza, con appena poche decine di esemplari rimasti. La causa? Non solo la deforestazione o l’urbanizzazione, ma un killer minuscolo e silenzioso: la zanzara, arrivata nel 1800 a bordo delle navi baleniere. Questi insetti, mai esistiti prima nell’arcipelago, hanno introdotto una minaccia letale: la malaria aviaria, contro cui gli uccelli nativi non hanno alcuna difesa.
Il cambiamento climatico complica tutto
Finora, l’unico rifugio per gli honeycreeers erano le alture fresche di Maui e Kauai, dove le zanzare non potevano sopravvivere. Ma il riscaldamento globale sta cambiando anche questo: le temperature aumentano, le zanzare si spingono sempre più in alto e gli uccelli non hanno più dove scappare. È qui che entra in gioco un progetto tanto ambizioso quanto insolito.
Il piano: combattere le zanzare… con le zanzare
Guidato dall’American Bird Conservancy e dalla rete locale Birds, Not Mosquitoes, il piano si basa su un metodo biologico chiamato “tecnica dell’insetto incompatibile”. In pratica, i laboratori allevano maschi di zanzara infettati da un batterio naturale, la Wolbachia, che li rende incapaci di riprodursi con le femmine selvatiche. Il risultato? Nessuna nuova zanzara nasce, e la popolazione si riduce drasticamente. La distribuzione avviene attraverso droni ed elicotteri, che ogni settimana rilasciano fino a un milione di insetti in capsule biodegradabili. È una soluzione sostenibile, priva di pesticidi, e mirata solo alla specie invasiva.
Droni al servizio della biodiversità
Le montagne hawaiane sono impervie, difficili da raggiungere e soggette a condizioni meteo estreme. Gli elicotteri sono costosi e spesso impossibilitati a volare. I droni, invece, offrono una risposta innovativa: sono economici, precisi, e capaci di operare anche in ambienti difficili. È il primo esperimento al mondo di conservazione animale condotto in questo modo.
Secondo uno studio del San Diego Zoo Wildlife Alliance, c’è quindi ancora una piccola speranza per gli uccelli hawaiani. Alcune specie, come l’‘amakihi, mostrano resistenze spontanee alla malaria, ma serve tempo perché questi tratti genetici si diffondano. Intanto, alcuni dei centri di allevamento in cattività lavorano per salvare le specie più critiche, con l’obiettivo di reintrodurle in natura. Chris Farmer, a capo del programma hawaiano, è stato chiaro: “Se non li salviamo adesso, non li vedremo mai più”.