"Tre cicciottelle", il titolo scatena il dibattito

Le ragazze dell'arco, dopo la beffa della medaglia di legno, devono incassare allusioni sul loro peso forma

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Grandi applausi per l’Italia femminile del tiro con l’arco, che ha chiuso al quarto posto la prova a squadre. Le azzurre Guendalina Sartori, Claudia Mandia e Lucilla Boari, dopo aver eliminato ai quarti la favoritissima Cina, non sono riuscite a ripetersi in semifinale con la Russia e sono state poi sconfitte anche da Taipei nella finale per il bronzo. Il punteggio finale di 5-3 ha negato il podio alle italiane, riuscite comunque a far meglio degli uomini, fuori ai quarti dopo l’oro di Londra 2012.

A far clamore però il giorno dopo l’impresa sfiorata dalle italiane è il titolo scelto dal ‘Resto del Carlino’, ovvero: “Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico”. Sui social tanti i commenti di chi non ha gradito.

Il direttore del QS Giuseppe Tassi si è pubblicamente scusato: “Mi rivolgo ai lettori che hanno commentato il titolo riportato oggi da Qs ‘Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico’, uscito nella prima edizione e poi ribattuto con un più cronachistico ‘Le azzurre si fermano sul più bello’. Mi scuso, quel titolo ha urtato la sensibilità di alcuni nostri lettori ma l’intento di partenza non era né derisorio né discriminante”.

Intanto è arrivato il terzo oro per l’Italia alle Olimpiadi di Rio 2016, dopo quelli di domenica di Fabio Basile nel judo (categoria fino a 66 kg) e Daniele Garozzo nella scherma (specialità fioretto individuale).

Stavolta a farci gioire è stato Niccolò Campriani, che ha vinto la medaglia più preziosa nella finale della carabina 10 metri aria compressa.

Il tiratore fiorentino, argento a Londra 2012 in questa specialità (ma anche oro sulla distanza dei 50 metri), ha rischiato nelle prime fasi, dove è stato a lungo tra la terza e la quarta posizione, ma dopo aver ottenuto la matematica certezza del podio non ha più sbagliato un colpo e ha chiuso con addirittura un margine di un punto e mezzo sull’ucraino Kulish.

”E’ successo di tutto in questi quattro anni, ho fatto fatica ad adattarmi il cambio regole ma oggi sono contentissimo. Questa è la prima medaglia d’oro con le nuove regole. Ho odiato questo sport ma oggi sono felice”, le prime parole di Campriani.

Spazio anche per l’amore: ”Devo tanto a Petra – ha aggiunto, riferendosi alla Zublasing, la sua fidanzata – senza di lei oggi non sarei qui con la medaglia d’oro al collo”.

“Grande Campriani, è stato un oro sofferto e questo l’ha reso ancora più bello. Grande Italia, è stato fantastico, anche questo finale thrilling ha contribuito a rendere bello tutto”, il commento a caldo di un entusiasta presidente del Coni, Giovanni Malagò.

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