Avete presente quei “pelucchi” che, puntualmente, si annidano nel vostro ombelico? Sembra incredibile ma, negli anni, sono stati al centro di decine e decine di studi da parte di scienziati di tutto il mondo. Ecco, al suo interno vanno a confluire pezzetti di cotone, di lana, peli, e una quantità incredibile di batteri.
Tremila batteri nell’ombelico
Una ricerca condotta da studiosi della North Carolina State University ha analizzato 60 ombelichi di alcuni volontari facendo scoperte incredibili. Secondo i ricercatori nell’ombelico vi è una varietà straordinaria di batteri, qualcosa come 3.368 specie diverse, di cui ben 1.400 ancora sconosciute. Nell’ombelico vi sarebbero più batteri che nell’intera foresta pluviale.
In un altro studio, austriaco, curato da George Steinhauser, è emerso che quelle palline sono composte da un mix di pelle morta, fibra di cotone, grasso e tracce di sudore. Secondo Steinhauser, l’ombelico svilupperebbe una pelosità concentrica: avrebbe quindi la tendenza a raccogliere la “sporcizia” che trova nei suoi dintorni. Ecco perché, quei pelucchi, spesso negli uomini sono di più: le loro pance – e i loro inguini – sono più decisamente più pelosi.
Gli studiosi mirano a esaminare varietà di batteri al fine di determinare se possano rappresentare un rischio per la nostra salute. Nel caso in cui batteri dannosi si insedino in cavità del nostro corpo, come l’ombelico o l’orecchio, la nostra salute potrebbe essere compromessa, specialmente il sistema immunitario.
Questa situazione potrebbe portare a problemi come l‘acne, la perdita di elasticità e morbidezza della pelle, fino a gravi patologie. La ricerca condotta presso la North Carolina State University è solo la prima di una serie, fungendo da pioniera nel dettagliare quali batteri si trovano nell’ombelico, il motivo del loro insediamento in queste cavità e il loro funzionamento.
Lanugine creata dalla biancheria intima?
Nel 2001, l’Università di Sidney commissionò un lungo studio per valutare le cause della sua formazione. E il risultato non si discostava di molto da quello di Steinhauser. Composta da fibre sciolte provenienti dai vestiti indossati, dalla pelle e dalle cellule morte e dai peli, la lanugine – al contrario di quel che si pensi – non proverrebbe, secondo l’ateneo australiano, dall’alto. Anzi, a provocarla sarebbe l’attrito della peluria sulla biancheria intima, che trascinerebbe lo “sporco” verso l’ombelico.
Ecco quindi che le donne, coi loro peli più fini e corti, producono meno pelucchi; al contrario, chi ne produce di più sono gli uomini anziani, che i peli li hanno ispidi e abbondanti. Ma perché la lanugine è blu? Un motivo vero, ad oggi, non è ancora stato individuato: l’ipotesi è che si tratti di una “media” dei colori dei vestiti indossati.
Pulire sempre l’ombelico