Perché le statue dell'antichità classica hanno il pene piccolo?

Il David di Michelangelo e molte altre statue dell'antichità hanno il pene piccolo: scopriamo insieme il perché

4 Agosto 2016

Chiunque si sia trovato di fronte a delle statue nude dell’antichità, raffiguranti soggetti maschili, si sarà chiesto il perché abbiano un pene piccolo. Uno degli esempi più noti è il David di Michelangelo: una figura imponente, alta più di quattro metri, non propriamente ben dotata di attributi. La storica dell’arte Ellen Oredsson ha provato a dare una risposta delineando due possibili motivi principali.

Innanzitutto, Oredsson fa notare che il pene è rappresentato a riposo e quindi, a guardarlo bene, le sue dimensioni non differiscono poi così tanto da un pene normale. Inoltre, la storica fornisce una spiegazione decisamente più interessante: il concetto di bellezza maschile era diverso da quello che intendiamo oggigiorno. Oggi, infatti, un pene grande è visto come un sinonimo di virilità, di forza, un attributo di cui andare fieri. All’epoca, invece, come scrive anche lo storico Kenneth Dover nel suo libro “Greek Homosexuality”, i peni grandi erano associati alla forza bruta, alla stoltezza, alla lussuria; erano gli uomini sciocchi, quasi animaleschi ad essere raffigurati con grandi peni.

I grandi pensatori, gli intellettuali, invece, che possiamo vedere sparsi nei musei di tutto il mondo, sono raffigurati con il pene piccolo, a riposo, a dimostrazione che hanno controllo su loro stessi, sono in grado di rimanere freddamente logici, non si fanno comandare dalle passioni. L’ideale di uomo greco era razionale, lucido, autorevole, equilibrato, pertanto ha senso che non ci siano dei grossi peni nelle statue di antichi greci perché sarebbe apparso grottesco, ridicolo. Nella storia, poi, il trend del pene piccolo continua anche nelle raffigurazioni romane, poi nel Rinascimento: tutti vengono influenzati dall’arte dell’antica Grecia. Anche l’italiano Michelangelo, in una delle sue statue più note: il David.

In riferimento a questa statua, che si trova a Firenze capoluogo toscano, esiste un’altra teoria, proposta nel 2005 da due medici fiorentini: essi sostengono che il pene di David fosse raggrinzito dalla paura. Michelangelo scolpisce l’eroe biblico nel momento della lotta imminente contro il gigante Golia: visto da davanti, effettivamente, il volto di David sembra preoccupato e teso. I dottori sostengono, quindi, che Michelangelo, rappresentando ogni dettaglio del personaggio in maniera precisa e coerente, non potè tralasciare le conseguenze che i sentimenti della paura e della tensione hanno su tutte le parti del corpo, pene compreso.

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