Perchè si dice "andare a ramengo"

Andare a ramengo: questa espressione viene utilizzata per indicare la bancarotta, la rovina economica. Ecco l'antica ragione alla base del modo di dire

16 Gennaio 2017
Fonte: flickr

L’espressione andare a ramengo è particolarmente utilizzata in gergo comune ed è facile che essa sia stata impiegata in famiglia o parlando con gli amici. L’argomento principale a cui essa è legata è quello economico, dato che indica quanti hanno subito gravi perdite oppure sono andati in bancarotta. Pericolo da evitare per quanti hanno paura di restare senza soldi, l’andare a ramengo ha un’origine decisamente antica, che risale addirittura all’epoca medievale. In particolare, la parola Aramengo, da cui poi è derivata tutta l’espressione, indica un piccolo comune situato sulle colline astigiane.

La particolarità della località piemontese risiedeva nella presenza di un luogo di detenzione, nel quale venivano confinati quanti avevano commesso dei reati patrimoniali. Aramengo è dunque diventato nel tempo il sinonimo per indicare un fallimento economico, una località da evitare a tutti i costi se non si voleva fare una prigionia in carcere. Tra il VI e il IX secolo Asti era il luogo di un importante ducato di origine longobarda, che iniziò la tradizione di confinare quanti avevano commesso i reati economici proprio ad Aramengo. Questa abitudine sarebbe stata portata avanti anche nei secoli successivi, pure sotto la dominazione sabauda.

Il nome Aramengo ha un’origine romana, che deriva dal termine latino ad ramingum e intendeva sottolineare l’allontanamento, il confino. In sostanza, andare a ramengo veniva utilizzato per indicare quanti erano costretti ad abbandonare la vita di città, soprattutto quella di Torino . L’espressione conobbe subito una grande fortuna e diventò molto utilizzata soprattutto nell’Italia settentrionale, in modo particolare in Piemonte e nella vicina Lombardia. Successivamente, con l’Unità del Bel Paese, si diffuse pian piano sul resto del suolo italiano.

Andare a ramengo voleva perciò indicare la fine economica di tutto, dato che nella cittadina astigiana era presente pure un tribunale per la verifica dei reati commessi. Tutti gli autori di fallimenti erano costretti all’esilio nel più periferico dei luoghi del Ducato longobardo. Aramengo è oggi un luogo soleggiato e molto ospitale nel quale è possibile assaporare l’atmosfera piemontese. L’espressione è però rimasta in tutta Italia e, ancora oggi, viene utilizzata da coloro che hanno fatto un investimento sbagliato o perso i loro soldi.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti