L'agghiacciante previsione di Nostradamus per la fine dell'anno: il 2025 si concluderà con una "catastrofe"

Tra guerre, pandemie e minacce dal cielo, alcune quartine di Nostradamus stanno alimentando timori per la fine del 2025

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Mancano poche settimane alla chiusura del 2025, e insieme ai bilanci di fine anno – personali, politici, globali – torna puntuale anche un nome che non smette mai di far discutere: Nostradamus.
Le sue quartine criptiche, scritte nel Cinquecento e tramandate per secoli come avvertimenti, profezie o semplici allegorie, stanno tornando al centro del dibattito perché alcune interpretazioni sostengono che una delle sue visioni più famose potrebbe “realizzarsi” proprio a fine anno.

Come sempre accade quando si parla del celebre astrologo francese, nulla è letterale e tutto è affidato all’interpretazione. Ma questo non impedisce a molti di leggere nelle sue parole un presagio inquietante: tra guerre, nuovi conflitti in arrivo e persino un possibile corpo celeste in rotta verso la Terra, il quadro evocato è tutt’altro che rassicurante.

Un nuovo conflitto sull’Europa? Le quartine che inquietano

Le interpretazioni più diffuse partono da alcuni versi in cui Nostradamus accenna a un’Inghilterra “minacciata da ogni lato”, con guerre “crudeli” e nemici che arrivano sia dall’esterno sia dall’interno.
Secondo chi studia da anni il suo linguaggio esoterico, questi passaggi alluderebbero a un’escalation bellica che potrebbe coinvolgere l’Europa occidentale proprio dopo la fine della guerra russo-ucraina, che il veggente identifica come “un lungo conflitto” destinato a esaurire risorse e eserciti.

Le quartine parlano di eserciti senza più denaro, di metalli alternativi usati come valuta e di un “segno lunare” come simbolo dominante: elementi che molti associano alle tensioni economiche e politiche che attraversano il nostro continente.

L’ombra di una nuova pandemia: “il male che ritorna”

Un altro passaggio molto discusso menziona il ritorno di una “grande pestilenza dal passato”.
In tempi in cui gli esperti parlano apertamente del rischio di nuove crisi sanitarie, la frase ha riacceso paure e teorie.
Non è la prima volta che le profezie vengono collegate a pandemie moderne, ma Nostradamus non offre mai dettagli concreti: parla in simboli, metafore e immagini che cambiano significato a seconda del secolo in cui vengono lette.

La profezia più temuta: l’arrivo di un corpo celeste

Tra le visioni associate alla fine del 2025 c’è anche l’arrivo di una sorta di “fuoco caduto dal cielo”, interpretato da molti come un riferimento a un asteroide o a un corpo cosmico in grado di provocare una devastazione planetaria.
I versi parlano di una “sfera ardente” e di un segno arrivato “dal cosmo come avvertimento”.
È una delle immagini più apocalittiche della sua opera, e non manca chi la associa alle simulazioni NASA e ai programmi mondiali di difesa planetaria. Gli esperti ricordano però che si tratta di simboli antichi: per un uomo del Cinquecento, qualsiasi fenomeno astronomico poteva diventare metafora di un cambiamento epocale.

Nuovi leader e potenze in ascesa

Tra le altre immagini evocate nelle quartine, spicca la figura di un “re delle acque”, interpretato come un possibile riferimento allo scioglimento dei ghiacci o all’ascesa di un Paese legato geograficamente al mare.
C’è poi il collasso dell’influenza di alcune potenze storiche e la nascita di nuovi equilibri globali: un altro elemento che ha alimentato analisi e paure, soprattutto in un anno segnato da tensioni geopolitiche e crisi diplomatiche.

Allarme o suggestione collettiva? Cosa dicono gli esperti

Non tutti, però, credono a interpretazioni così letterali.
Molti studiosi di testi del passato ricordano che Nostradamus scriveva in modo deliberatamente oscuro, usando simboli che permettessero letture diverse a seconda del tempo e del luogo.
La medium Joanne Jones, interpellata da diverse testate britanniche, sottolinea che la recente ondata di panico dice più del clima emotivo attuale che non delle profezie in sé.

Secondo lei, le quartine vengono spesso adattate per combaciare con le paure del momento: pandemie, guerre, clima impazzito, crisi economiche. È l’essere umano, più che il veggente, a proiettare timori e incertezze nel testo.

Il 2025, con il suo carico di conflitti, disastri naturali e instabilità globale, è stato già di per sé un anno complesso. Le profezie, in questo senso, diventano uno specchio: riflettono paure reali, amplificano tensioni, ci costringono a confrontarci con ciò che non possiamo controllare. Ed è forse proprio questo il messaggio più attuale di Nostradamus: non prevedere il futuro, ma ricordarci quanto siamo influenzati da ciò che temiamo.

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