China Open, il trionfo di Sinner e quella profezia di 10 anni fa: "Non sei umano"

Jannik Sinner è il re del tennis mondiale ma un collega aveva previsto il suo successo anni fa. Scopri la profezia che si sta avverando.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Nello sport, non sempre i fuoriclasse si rivelano immediatamente. Alcuni esplodono dopo anni di lavoro silenzioso, altri invece sembrano nati per brillare. Jannik Sinner appartiene a questa seconda categoria: talento naturale, determinazione incrollabile e la capacità rara di superare ogni limite. Oggi è reduce da un altro trionfo che arricchisce la sua stagione, il tennista altoatesino sembra incarnare alla perfezione una profezia pronunciata nei suoi primi anni di carriera: “Tu non sei umano”.

Un ritorno alla vittoria a Pechino

Il 1° ottobre 2025 Sinner ha alzato al cielo il trofeo del China Open, battendo in finale il 19enne americano Learner Tien con un netto 6-2, 6-2. Un successo speciale per più motivi. Innanzitutto perché si tratta del primo titolo conquistato dopo Wimbledon, segno tangibile della continuità e solidità del suo percorso. Poi perché rappresenta il suo primo trofeo “regolare” della stagione, fuori dai grandi Slam, a conferma che la sua supremazia non si limita agli appuntamenti più prestigiosi.

La vittoria di Pechino ha un valore ulteriore: Sinner ha riconquistato una corona che l’anno scorso era finita nelle mani del rivale Carlos Alcaraz. Stavolta, però, non ha lasciato scampo al giovane Tien, che pure arrivava galvanizzato da una settimana straordinaria, con scalpi importanti come Lorenzo Musetti e Daniil Medvedev. Il punteggio severo non deve ingannare: il match ha avuto momenti di intensità, ma Jannik ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di essere implacabile nei momenti decisivi.

Un dominio che sembra non conoscere fine

Con questo successo, Sinner conferma un dato impressionante: negli ultimi dodici mesi ha perso contro un solo avversario oltre ad Alcaraz. Un record che parla da sé e che certifica non solo la sua crescita tecnica, ma anche una maturità mentale fuori dal comune.

Ora lo attende il Masters di Shanghai, dove partirà da favorito dopo il forfait di Alcaraz. Un altro banco di prova che potrebbe consolidare ulteriormente la sua leadership e avvicinarlo a una stagione già leggendaria.

La profezia di Bublik che oggi sembra realtà

Per capire quanto questo presente fosse già scritto nel destino di Sinner bisogna tornare indietro di dieci anni, al 2021. Allora, un giovanissimo Jannik di appena 19 anni raggiunse la semifinale del Masters 1000 di Miami, mostrando al mondo lampi di talento purissimo. In quell’occasione affrontò Aleksandr Bublik, che al termine della partita – nonostante la sconfitta – non esitò a esprimere tutta la sua ammirazione.

Avvicinandosi per stringergli la mano, il kazako gli sussurrò parole diventate iconiche: “Tu non sei umano. Hai 15 anni e giochi così”. Ovviamente Sinner aveva quattro anni in più, ma il senso della frase non era legato all’anagrafe, bensì alla sensazione che quel ragazzo fosse destinato a un futuro fuori dall’ordinario.

A distanza di un decennio, quelle parole risuonano oggi come una vera e propria profezia. I successi agli Australian Open, a Wimbledon, agli US Open e ora a Pechino non fanno che confermare l’intuizione di Bublik: Sinner è davvero qualcosa di più di un semplice talento, è un campione capace di ridefinire i confini del tennis italiano e mondiale.

Da giovane promessa a numero 1 del mondo, da “ragazzo prodigio” a simbolo di un’Italia che non smette di sognare, Sinner continua a costruire una carriera che sembra non avere limiti. Il trionfo al China Open è solo l’ennesimo capitolo di una storia che aveva iniziato a scriversi già dieci anni fa, quando qualcuno intuì che quel ragazzo non era “umano” come gli altri. E guardando i risultati di oggi, possiamo dirlo senza esitazione: quella profezia si sta avverando, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria.

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