146 anni, uomo più vecchio al mondo: il vizio che ha sempre avuto

L'uomo più vecchio del mondo, Mbah Gotho, è morto a 146 anni senza mai smettere di fumare: il suo vizio l'ha accompagnato fino alla fine.

12 Agosto 2023

Mbah Gotho, conosciuto anche come Sodimejo, ha lasciato il mondo alla straordinaria età di 146 anni, stabilendo così un nuovo record di longevità (non secondo i registri ufficiali, però). La sua epica storia si intreccia con un enigma affascinante: quali erano i segreti dietro la sua eccezionale longevità?

Nonostante il peso dei suoi anni, ha continuato a presiedere alla casa e alla famiglia con affetto (ma con l’aiuto dei nipoti), sollevando più di una domanda sul fatto se il suo stile di vita abbia giocato un ruolo chiave nel suo straordinario percorso, oppure se abbia avuto accesso a qualche sorta di elisir segreto di lunga vita.

Nato nel lontano 1870, Mbah Gotho è stato riconosciuto per un lungo periodo come l’uomo più anziano sulla faccia della Terra. La sua salute invidiabile e la sua mente acuta suggerivano che poteva essere stato in grado di aver individuato il metodo per una vita lunga e appagante.

Tuttavia, tra le pieghe di questa storia straordinaria emerge un dettaglio intrigante: un vizio persistente che lo ha accompagnato sino alla sua dipartita. Un elemento che getta ulteriore luce sulla complessità della vita umana e sulla straordinaria varietà di esperienze che essa può abbracciare.

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La storia di Mbah Gotho, per anni l’uomo più vecchio del mondo

Mbah Gotho ha visto la luce nel lontano 1870 in Indonesia, sull’isola di Java. Fin da giovane, ha dedicato le sue giornate al lavoro agricolo, faticando instancabilmente nei campi e svolgendo faticose attività manuali. Tuttavia, la sua passione più profonda risiedeva nella pesca, un’attività che lo catturava in ogni momento di quiete. Immerso nei fiumi, Mbah Gotho trascorreva ore a pescare, trovando in quella pratica un rifugio dal trambusto e dalla fatica quotidiana.

La sua lunga vita è stata segnata da dolorose perdite. Ha assistito alla scomparsa dei suoi dieci fratelli, delle quattro mogli che ha avuto nel corso degli anni e persino di molti dei suoi stessi figli. Queste esperienze profonde e cariche di significato hanno contribuito a forgiare l’uomo che è diventato, dando ulteriore profondità alla sua storia di resilienza e di capacità di affrontare le sfide della vita.

Non mancherà di sorprendere il fatto che Mbah Gotho avesse espresso il desiderio di morire già a 122 anni, cioè nel 1992, quattro anni dopo la scomparsa della sua ultima moglie. Anzi, durante quel periodo fece qualcosa di più: decise di acquistare la sua stessa tomba, preparandosi in anticipo per ciò che l’attesa del futuro avrebbe potuto riservargli. Ha dovuto aspettare altri 25 anni per poterla utilizzare, però, dato che è scomparso nel 2017, a quasi 147 anni.

Sebbene il suo sguardo potesse ormai vedere ben poco del mondo circostante a causa di un drammatico calo della vista, Mbah Gotho ha mantenuto un legame con gli eventi contemporanei fino alla fine della sua vita. Lo ha fatto attraverso il suono. Ascoltava regolarmente le notizie alla radio, mantenendo così viva la sua connessione con il presente. Anche la sua capacità uditiva si era notevolmente indebolita. Eppure, grazie a un apparecchio acustico, riusciva a rimanere in sintonia con il mondo che lo circondava.

Nonostante le sfide che l’avanzare degli anni comportavano, riusciva ancora ad alzarsi in piedi e, sebbene con un grande sforzo, a camminare, contando sull’aiuto premuroso dei suoi nipoti e pronipoti per ogni movimento. Anche perché, fino all’ultimo, ha voluto anche dedicarsi al suo orto.

Il vizio segreto dell’uomo più vecchio della storia: lo ha fatto fino alla fine

La straordinaria vita di Mbah Gotho è avvolta da molti aloni di mistero, ma uno degli aspetti più sorprendenti e contraddittori della sua incantevole storia emerge con chiarezza: fino all’ultimo respiro, ha mantenuto un abitudine tutt’altro che salutare.

Nonostante il suo percorso di vita estremamente lungo ed eccezionale, c’è un vizio che ha portato con sé fino alla sua dipartita: il fumo di sigaretta. Il suo costante consumo di sigarette è stato un elemento distintivo della sua vita, una peculiarità che può suscitare meraviglia e interrogativi, considerando i suoi 146 anni di età.

È infatti ben noto a tutti che il fumo non sia di solito in sintonia con una vita lunga e in salute. Tuttavia, il caso di Mbah Gotho sembra sfidare non poco questa affermazione poiché, nonostante la sua abitudine, pare proprio che il consumo di tabacco non abbia apparentemente inciso in maniera significativa sul suo percorso di vita.

Anche durante i suoi ultimi giorni di vita, non ha mai abbandonato le sue sigarette. Questo vizio, così in contrasto con l’immagine tradizionale della longevità, è rimasto fedele a lui fino alla fine, sempre presente come un compagno costante, tenuto vicino come se fosse un frammento della sua identità.

Il vero segreto di Mbah Gotho

Di fronte alla curiosità di coloro che lo raggiungevano poiché desideravano scovare il segreto dietro la longevità di Mbah Gotho, l’uomo rispondeva costantemente con una semplice ma profonda affermazione: “la vera ricetta è la pazienza“. Questa risposta, così concisa eppure carica di significato, getta luce sul vero segreto che si celava dietro la sua eccezionale longevità.

Tra i molteplici segreti che Mbah Gotho custodiva, spiccavano la pace e la serenità che pervadevano il suo villaggio di Sragen, dove aveva sempre vissuto. Questo ambiente tranquillo e armonioso sembrava essere uno dei pilastri portanti della sua lunga vita. La sua capacità di immergersi in questa atmosfera di serenità si era trasformata in un tratto distintivo della sua personalità. Una caratteristica, quest’ultima, che gli aveva permesso di fronteggiare le avversità e gli ostacoli lungo il percorso senza perdere mai la calma.

La pazienza incondizionata di Mbah Gotho è stata un vero e proprio insegnamento per l’intera comunità locale. La sua risolutezza nel praticare la pazienza è diventata una fonte di ispirazione e lo ha reso un eroe agli occhi di coloro che lo circondavano. La sua abilità di affrontare le sfide della vita con un atteggiamento tranquillo e paziente era divenuta infatti una sorta di modello, dimostrando che la resilienza mentale e l’accettazione possono influenzare positivamente la qualità e la durata della vita. Non c’è nulla di meglio di prenderla con filosofia per vivere a lungo!

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