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Questo uomo è più intelligente di Einstein: l’impressionante QI

Chi è la persona con il quoziente intellettivo più alto al mondo? Conosciamo il matematico che supera anche il QI di Albert Einstein.

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Albert Einstein impallidirebbe al confronto con colui che, in questo 2023, è a tutti gli effetti la persona con il più alto QI al mondo. Sappiamo, è bene chiarire, che il quoziente intellettivo non indica necessariamente l’intelligenza di un soggetto quanto, invece, alcune competenze a essa connesse, come la memoria e la capacità di risolvere enigmi. La media di questo valore nella popolazione umana è attorno a 100 mentre è da considerarsi scarso un punteggio inferiore a 85 e da veri e propri cervelloni se superiore a 130.

QI: quando ci si può chiamare genio

Per questo motivo, considerando il range indicato, superare abbondantemente i duecento è praticamente da geni. Ebbene sì, stando ai test QI, ci sarebbe un uomo che ha raggiunto un valore compreso fra 225 e 230, di gran lunga al di sopra della media umana e ben superiore a quello del buon Albert Einstein, fermo a un punteggio pari ‘solo’ a 160 insieme a un’altra mente sofisticatissima come quella di Stephen Hawkins. Non certo due nomi qualunque…

L’uomo si chiama Terence Tao, è un matematico (neanche a dirlo…) di origini cinesi e americane e straccia così il titolo di Marilyn Vos Savant (QI 228), che attualmente detiene il primato ufficialmente iscritto nel palmarès dei Guinness World Records. Il riconoscimento risale, infatti, alla seconda metà degli Anni Ottanta prima che la categoria venisse cancellata considerando i punteggi non documentabili in maniera certificata e univoca. Ma che cos’è e come si calcola il quoziente intellettivo? Vediamolo insieme partendo dalla sua definizione.

QI: cosa rappresenta il punteggio

Per la spiegazione di cosa sia il QI ricorriamo all’Enciclopedia Treccani, che nella sua versione consultabile online scrive: “Valutazione del tipo e della qualità di intelligenza, in soggetti in età evolutiva e adulti, ottenuta mediante la somministrazione di test. I test di intelligenza”, prosegue, “sono strumenti volti a determinare l’intelligenza posseduta da una persona come sua caratteristica oggettiva e a misurarla quantitativamente”.

A proposito di test, quindi, si fa riferimento a quello di David Wechsler (Bellevue-Wechsler scale), elaborato tra il 1934 e il 1939, tra i più diffusi. Tale test è “fondato su una concezione dell’intelligenza come capacità globale, in relazione non solo agli aspetti cognitivi, ma anche a quelli affettivi e conativi dell’individuo. Questo test comprende due distinte scale, una formata da test verbali e una formata da test non verbali (o di performance)”. A essere valutati, quindi, sono sia il linguaggio sia competenze quali le “capacità percettive, di ragionamento spaziale, pratico, le capacità motorie, le capacità matematiche”.

Al di là del valore in sé, il punteggio QI ha permesso di evidenziare alcuni andamenti che riguardano lo sviluppo conoscitivo. Per esempio, è emerso che l’intelligenza tende a stabilizzarsi verso la fine dell’adolescenza per poi mostrare un certo declino a mano a mano che si avanza con l’età. Declino che viene, però, compensato dal bagaglio di esperienze che permette lo sviluppo di altre competenze intellettive.

E chissà che valore potrebbe raggiungere la bambina inglese che, a soli 10 anni, ha registrato un QI pari a 162. Si chiama Ariana Dambarawa Hewage, è inglese e non caso il suo sogno è diventare una scienziata famosa.

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