IQ: una sigla tanto breve quanto importante che ‘quantifica’ l’intelligenza delle persone che si sono sottoposte a test specifici per la valutazione del quoziente intellettivo. Generalmente un livello medio è intorno ai 100 ma, prima di esaltarvi per un 120, date uno sguardo a quanto sono arrivate le persone più intelligenti della storia. Ecco allora la top ten, con i valori che in alcuni casi sono stati presunti causa l’impossibilità di adottare un procedimento scientifico – leggasi ‘fare i test’ – da usare come parametro.
10) Stephen Hakwing – Il cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico è l’esempio di dove possa arrivare l’intelligenza di un uomo indipendentemente dalle sue condizioni fisiche. Condannato alla sedia a rotelle da oltre trent’anni per una malattia, ha un IQ di 160. Tra le sue opere più note anche al grande pubblico ‘non specializzato’, il libro “Dal Big Bang ai buchi neri – Breve storia del tempo”, nel quale ha spiegato la sua teoria sull’origine del mondo.
9) Albert Einstein – Il fisico e filosofo tedesco è spesso considerato la raffigurazione perfetta dell’intelligenza, magari unita ad un minimo di stravaganza, come testimonia la celeberrima foto con tanto di linguaccia. Più scientificamente famoso per le sue analisi sulla teoria della relatività, Einstein non sottopose mai ai test per valutare l’intelligenza ma secondo gli esperti il suo IQ dovrebbe variare tra 160 e 190.
8) Judit Polgar – Se c’è un gioco che viene quasi automaticamente associato al concetto di intelligenza, sono gli scacchi. Ecco allora che se il nome di Judit Poglar è ignoto ai più, sapere che è una campionessa di scacchi permette immediatamente un’associazione con l’idea di persona con un cervello al di sopra della media. Maestro internazionale di scacchi già a 14 anni e prima donna a sconfiggere il numero uno al mondo maschile Gary Kasparov, ha un QI di 170.
7) Leonardo da Vinci – Leonardo da Vinci è considerato il genio per eccellenza se si guarda al passato. Inventore, artista, architetto e chi più ne ha più ne metta, Leonardo è stato un simbolo del Rinascimento e della poliedricità dell’ingegno umano. Ovviamente non si è mai potuto sottoporre ai test per il QI ma secondo gli studiosi, il suo ingegno è valutabile tra il 180 e il 190.
6) Marilyn Vos Savant – Scienziata? Matematica? Fisica? No, niente di tutto ciò: semplicemente Marilyn Vos Savant è una donna intelligente, anzi, molto intelligente, tanto da aver raggiunto il punteggio di 186 nei test sul QI a metà anni ’80, finendo all’epoca anche sul “Guinness dei primati”. Da diversi anni ha una rubrica – “Ask Marilyn” – sulla rivista Parade, nella quale risponde a chi le chiede consigli sugli argomenti più disparati e risolve gli enigmi che le vengono sottoposti. E’ il caso di dire: genio chi scrive, scemo chi (non) legge.
5) Gary Kasparov – Altro campione di scacchi, forse ‘il’ campione di scacchi per eccellenza (distrazione o cavalleria alla base della sua sconfitta contro Judit Polgar?!?). Numero uno al mondo per 225 mesi su 228 quando fu professionista tra il 1986 e il 2005 e uomo in grado di sfidare anche il computer Deep Blue dell’IBM e di sconfiggerlo per 4-2 nel 1996. L’anno dopo il computer si prese la rivincita ma girano voci che ci fu qualche trucco (informatico e umano) per favorire il pc. Attivissimo politicamente, oppositore di Vladimir Putin, attualmente è membro del Consiglio della Fondazione per i Diritti Umani. Ah, giusto: il suo QI è di 194.
4) Kim Ung-Yong – Kim Ung-Yong è fenomeno di precocità: ha iniziato a parlare a 6 msi e a tre anni era già in grado di leggre in inglese, tedesco, coreano e giapponese. Chiamato alla NASA, dopo alcuni anni ha lasciato l’ente americano per far ritorno in Corea, dove tuttora insegna. Vita normale e di basso profilo per un tizio che ha 210 di IQ. La dimostrazione che i megalomani non sono dei geni?
3) Christopher Hirata – Altro caso di bambino prodigio. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di fisica del 1996 a soli 13 anni, l’anno dopo si è iscritto al California Institute of Technology, mentre a 22 è diventato Dottore a Princeton, per poi decidere di tornare al CIT dove tuttora insegna astrofisica. Il suo QI? Da podio dei ‘cervellone’: ben 225.
2) Terence Tao – Seconda piazza nella classifica per Terence Tao: del resto, come si fa ad ambire al primo posto con un ‘misero’ IQ calcolato tra i 225 e i 230? Al massimo puoi fare specializzarti con successo in una mezza dozzina di branche della matematica e insegnare alla (ok, cocediamoglielo) prestigiosa UCLA, l’University of California in Los Angeles.
1) William James Sidis – Quando il genio non è sinonimo di vita felice: William James Sidis è considerato l’uomo più intelligente di sempre con un QI valutato tra 250 e 300. Nato nel 1898, entrò ad Harvard a 11 anni per studiare matematica e poi per insegnarla: purtroppo era più giovane di tutti i suoi studenti che non gradirono particolarmente venir ‘bacchettati’ da un ragazzino più piccolo di loro, con successive dimissioni per il povero Sidis. Proprio questa sua intelligenza eccessiva gli creò diversi problemi anche di socializzazione. Come non bastassero questi, decise anche di entrare nei movimenti socialisti della prima metà del secolo, non proprio il modo migliore per conquistarsi l’affetto delle istituzioni americane del periodo. Così, dopo che i suoi genitori provarono inutilmente a fargli cambiare idee politiche, finì per un certo periodo in una casa di cura per malati di mente. Rilasciato nel 1921, Sidis abbandonò il mondo accademico e della matematica per una vita semplice. Morì a 46 anni di emorragia cerebrale, quasi che il suo cervello fosse effettivamente ‘troppo grande’ per l’essere umano.