A Kuwait City, il termometro ha toccato un impressionante 54°C, causando il collasso degli ecosistemi locali. In uno spettacolo inquietante, numerosi uccelli sono stati visti cadere dal cielo, incapaci di sopportare il calore estremo. Questo evento straordinario evidenzia gli effetti devastanti del cambiamento climatico e sottolinea l’urgenza di misure globali per affrontare questa crisi emergente. Ma prima di addentrarci in questa storia, vediamo altri luoghi nel mondo dove le temperature raggiongo cifre impensabili.

Il deserto di Lut

Il deserto di Lut, situato in Iran, è il luogo dove è stata registrata la temperatura più alta mai toccata sulla Terra. Questo vasto deserto di sale, noto anche come Dasht-e Lut, ha raggiunto temperature estreme di oltre 70 gradi Celsius, secondo le misurazioni effettuate dalla NASA nel 2005. Questo fenomeno estremo non è solo un’anomalia meteorologica, ma anche un indicatore delle condizioni climatiche estreme che il nostro pianeta può sperimentare.

Lut, una fornace naturale

Il deserto di Lut è un ambiente inospitale, con temperature che superano la capacità di sopportazione umana. Situato nelle province di Kerman e Sistan e Baluchistan, il deserto riceve meno di 30 millimetri di precipitazioni annue. La scarsità d’acqua combinata con le temperature estreme rende il deserto un luogo dove la vita è praticamente impossibile. Il terreno è dominato da dune di sabbia e lastre di roccia che si surriscaldano sotto il sole implacabile, creando un paesaggio che sembra più simile alla superficie di Marte che a quella terrestre.

Il deserto di Lut è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO grazie al suo ecosistema unico. Le dune di sabbia modellate dal vento e le formazioni rocciose conosciute come “kalouts” creano un paesaggio spettacolare e alieno. Questi fenomeni geologici, combinati con le temperature estreme, rendono il deserto di Lut un luogo di grande interesse scientifico e ambientale.

Gandom Beryan: il cuore incandescente del deserto

All’interno del deserto di Lut, si trova Gandom Beryan, noto per essere il punto più caldo del deserto. Questo altopiano di lava solidificata si estende per circa 480 chilometri quadrati e ha registrato temperature superficiali di 70,7 gradi Celsius. Il nome “Gandom Beryan”, che significa “grano abbrustolito” in persiano, deriva da una leggenda locale secondo cui un carico di grano fu bruciato dal calore estremo. Qui, il documentarista turco Ruhi Çenet ha misurato una temperatura di 69,2 gradi in superficie, 48,5 gradi all’ombra e 54,1 gradi sotto il sole.

Gli effetti del calore estremo

Le temperature estreme del deserto di Lut hanno effetti devastanti sulla vita animale. Gli uccelli che volano sopra il deserto spesso non riescono a sopravvivere alle alte temperature e cadono dal cielo. La mancanza di acqua e l’intensità del calore rendono impossibile la sopravvivenza per la maggior parte delle forme di vita. Tuttavia, alcuni insetti come l’eremiaphila (una specie di mantide religiosa) riescono a sopravvivere in queste condizioni estreme, dimostrando l’adattabilità della natura.

Le temperature record di questo deserto sono un segnale preoccupante dei cambiamenti climatici globali. Il riscaldamento globale sta portando a temperature più elevate in tutto il mondo, e il deserto di Lut rappresenta un esempio estremo di questo fenomeno. La ricerca condotta in questi ambienti estremi è fondamentale per comprendere meglio gli effetti del cambiamento climatico e per sviluppare strategie di adattamento e mitigazione.

Le temperature della Death Valley

Siete curiosi di sapere dove si trova un altro dei luoghi della Terra dove è stata registrata la temperatura più alta? Si chiama Furnace Creek Ranch e si trova in quella zona desertica degli Stati Uniti, nota come la Death Valley, situata in California.

Il 10 luglio 1913, il termometro al Furnace Creek Ranch ha segnato un’incredibile temperatura di 56,7 gradi Celsius. Una giornata ardente che ha segnato la storia climatica globale e che ha trasformato questo remoto ranch in un’iconica oasi-resort nel cuore del deserto.

Kuwait City, la città dove gli uccelli cadono dal cielo

Esiste però una città affronta un caldo così intenso da sfidare ogni concetto di sopportabilità. Kuwait City, capitale del Kuwait, ha guadagnato la poco invidiabile fama di essere la città più calda del pianeta, dove persino gli uccelli cadono morti dal cielo. Questa metropoli, con le sue strade di cemento e il paesaggio urbano dominato dalle torri di vetro e acciaio, è un incubo di calore durante i mesi estivi, con temperature che superano regolarmente i 50°C.

Il clima insopportabilmente caldo di Kuwait City inizia a farsi sentire già da maggio, quando la colonnina di mercurio inizia a salire, e raggiunge il suo apice bruciante nei mesi estivi. La città è un concentrato di calore, con il cemento che trattiene e riflette il sole, aggravando ulteriormente le temperature già elevate. La scarsità di precipitazioni, tipica di questa regione desertica, non fa che peggiorare la situazione, creando un’atmosfera arida e oppressiva.

La stazione meteorologica di Mitribah, situata a circa 90 minuti da Kuwait City, ha registrato una temperatura massima impressionante di 54°C, stabilendo così un nuovo record non solo per la città ma per l’intero pianeta, sebbene di poco inferiore ai 56,7°C del Furnace Creek Ranch.

Gli abitanti di Kuwait City sono costretti a cercare rifugio dall’ardente sole all’interno di case, uffici e auto dotate di aria condizionata. Anche all’aperto, la vita è limitata, con molte persone che preferiscono trascorrere il loro tempo nei centri commerciali al chiuso o lungo una strada fiancheggiata da palme, dove l’ombra offre un minimo di sollievo. Ma anche in queste condizioni, la crema solare e le docce fredde sono essenziali per evitare il rischio di insolazioni e svenimenti.

Tuttavia, mentre gli esseri umani possono cercare riparo dall’implacabile sole, gli animali non hanno la stessa fortuna. Gli abitanti del luogo hanno raccontato di osservare uccelli che cadono morti dal cielo, ma anche cavallucci marini “cotti” dal mare e piccioni che lottano per sopravvivere cercando rifugio all’ombra. Il calore estremo rappresenta una minaccia costante per la fauna locale, che cerca disperatamente di adattarsi a un ambiente così ostile.

Come viene calcolato qual è la temperatura più alta della storia?

Ma come è stata determinata la temperatura più alta della storia? L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) utilizza tre approcci principali: l’aria, la terra e le osservazioni satellitari. La misurazione atmosferica è considerata la più affidabile, mentre le temperature al suolo e le osservazioni satellitari possono talvolta risultare meno precise.

Il resort, che sorge ora sopra il ranch americano, è diventato un punto di riferimento per i turisti che desiderano sperimentare la maestosità di un luogo che ha sfidato i limiti termici della Terra. Le foto di fronte al monumento storico che celebra il record di temperatura del 1913 sono diventate un must per chiunque si avventuri in questa regione.

Tuttavia, la storia della caccia alla temperatura più calda non si ferma qui. Mentre la Death Valley regna attualmente come il luogo più caldo del pianeta, gli esperti continuano a monitorare attentamente le variazioni climatiche utilizzando le più moderne tecnologie. L’accuratezza delle misurazioni è fondamentale, considerando che la temperatura massima teorica della superficie terrestre è stata stimata tra i 90 e i 100 gradi Celsius per terreni secchi a bassa conduttività termica.

Il luglio del 1972 è stato testimone di un picco di temperatura nei pressi del Furnace Creek Ranch, toccando i 93,9 gradi Celsius, anche se la misurazione non è stata confermata ufficialmente come la temperatura più alta al suolo.