Uomini sposati vivono più a lungo delle donne single: la ricerca

Oggi è San Faustino, la "festa dei single" che in molti celebrano. ma un nuovo studio mostra che restare single non fa bene, soprattutto alle donne

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Oggi è il 15 febbraio, giorno di San Faustino, universalmente noto come la “festa dei single“, poiché arriva subito dopo il San Valentino, festa degli innamorati. Mentre molti single approfittano della giornata per celebrare l’essere liberi di non dover fare alcun regalo costoso, non tutti sono così felici di essere senza una relazione. Secondo una recente ricerca, infatti, rimanere single non farebbe bene, soprattutto alle donne. Andiamo a scoprire il perché!

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. I maschi nascono con minori possibilità di vivere più a lungo delle femmine, ma hanno l’opportunità di farcela: per riuscirci, basta che prendano una laurea e si sposino (o abbiano una relazione lunga e duratura). Lo dimostrerebbe uno studio condotto su 199 popolazioni del mondo, prendendo in esame i dati degli ultimi due secoli, realizzato dell’Università della Danimarca Meridionale. La ricerca, pubblicata sul British Medical Open Journal, ha evidenziato che nelle società industrializzate le donne single prive di un diploma di scuola superiore vivono meno degli uomini che hanno una moglie e una laurea.

Fino al 1970, la tendenza delle donne di vivere più a lungo degli uomini è rimasta stabile, ma negli ultimi 50 anni ha cominciato a regredire. Per verificare quale sia la reale possibilità di un uomo di vivere più a lungo di una coetanea, il team di scienziati si è basato su una “statistica della sopravvivenza”, che ha preso in esame le differenze di sesso alla morte dal 1820. Dopo complessi calcoli, si è stabilito che una forbice tra il 25 e il 50% dei maschi ha maggiori possibilità di vivere più a lungo di una donna di pari età, soprattutto se si trovano in una relazione stabile e possiedono un livello di studi alto.

L’inversione della tendenza che si è registrata a partire dagli anni ’70, dicono i ricercatori, è anche dovuta a cattive abitudini come il fumo e l’alcol, che erano una caratteristica prettamente maschile, ma ora non lo sono più. Queste cause favorivano una maggiore mortalità degli uomini ma ora colpiscono con frequenza anche le donne, avvicinando la reale aspettativa di vita dei due generi.

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