Fonte: Pixabay

Oggetto interstellare mai visto prima si sta avvicinando alla Terra: la NASA è spiazzata

Un corpo celeste sconosciuto sfiora il nostro pianeta e stupisce la NASA: la sua composizione è un enigma

Pubblicato:

Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Content Specialist

Content writer, video editor e fotografa, ha conseguito un Master in Digital & Social Media Marketing. Scrive articoli in ottica SEO e realizza contenuti per social media, con focus su Costume & Società, Moda e Bellezza.

Un misterioso visitatore proveniente dagli angoli più remoti della galassia sta attraversando il nostro sistema solare e gli scienziati di tutto il mondo lo stanno osservando con crescente stupore. L’oggetto, denominato 3I/ATLAS, è stato individuato per la prima volta nel luglio 2025 dal network di telescopi ATLAS, specializzato nell’individuare corpi celesti potenzialmente pericolosi per la Terra. La sua natura ha incuriosito la comunità scientifica e le ultime analisi hanno rivelato dati sorprendenti: non solo 3I/ATLAS è più piccolo del previsto, ma si comporta in modo completamente diverso.

Un “piccolo” gigante con una coda invisibile

In un primo momento, in base alla luminosità rilevata, si pensava che 3I/ATLAS avesse un diametro di oltre 20 chilometri. Le nuove osservazioni della NASA, però, hanno ridimensionato le stime: il nucleo solido misura circa 2,7 chilometri.

L’apparente grandezza del corpo celeste deriva da un dettaglio sorprendente: oltre il 99% della luce osservata non proviene dalla superficie, ma da una grande nube di polveri e gas che lo circonda, chiamata coma. Ad oggi, la maggior parte della luminosità di 3I/ATLAS non dipende quindi dal suo nucleo, ma dal materiale che rilascia nello spazio.

Una composizione chimica mai vista prima

Il telescopio SPHEREx della NASA ha fornito un altro dato straordinario: il corpo interstellare rilascia enormi quantità di anidride carbonica – circa 940 trilioni di molecole al secondo – e contiene ghiaccio d’acqua sotto la superficie. Questa combinazione è insolita perché la maggior parte produce grandi quantità di vapore acqueo e monossido di carbonio, mentre in questo caso prevale il rilascio di CO₂.

Secondo gli scienziati, ciò suggerisce che 3I/ATLAS si sia formato in un sistema stellare completamente diverso dal nostro, con caratteristiche chimiche uniche. Studiarne la composizione permetterà di ottenere preziose informazioni sulla nascita di altri sistemi planetari e sulla varietà dei materiali presenti nella nostra galassia.

Un viaggio che sfida le regole

A differenza delle comete tradizionali, 3I/ATLAS non è vincolato alla gravità del Sole. La sua traiettoria iperbolica lo porterà a compiere un passaggio unico nel nostro sistema solare, per poi proseguire verso lo spazio profondo. Questo lo distingue da comete come la celebre Halley, che torna ogni 76 anni.

Gli esperti stimano che il punto di massimo avvicinamento alla Terra avverrà il 17 dicembre 2025, quando passerà a circa 223 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Prima di allora, sfiorerà anche Venere, Marte e Giove, offrendo un’opportunità irripetibile per studiare da vicino questo viaggiatore cosmico.

L’ipotesi aliena e il cambio di prospettiva

La particolarità di 3I/ATLAS aveva persino spinto alcuni scienziati, come l’astrofisico di Harvard Avi Loeb, a ipotizzare che potesse trattarsi di un oggetto artificiale, magari creato da una civiltà extraterrestre.

Le ultime analisi, però, hanno ridimensionato queste teorie: le evidenze puntano a una cometa atipica, probabilmente formata da una miscela di CO₂ e ghiaccio, che ha mantenuto temperature estremamente basse anche avvicinandosi al Sole. Ma la comunità scientifica non esclude che 3I/ATLAS possa riservare ancora sorprese.

Un testimone del passato della galassia

Gli studiosi hanno tracciato la traiettoria dell’oggetto fino a una regione più densa del disco della Via Lattea, dove si trovano stelle molto antiche. Questo fa supporre che 3I/ATLAS sia un corpo celeste più vecchio del nostro Sole, nato oltre 4,6 miliardi di anni fa.

Analizzando le polveri, i gas e il ghiaccio rilasciati, gli scienziati sperano di ottenere indizi preziosi sulle condizioni chimiche del suo sistema di origine, che si trova probabilmente dall’altra parte della galassia.

Con 3I/ATLAS, la NASA e le principali agenzie spaziali hanno davanti un laboratorio naturale per studiare da vicino un oggetto interstellare unico, solo il terzo mai individuato nella storia. Nei prossimi mesi, i telescopi continueranno a monitorarlo per raccogliere dati che potrebbero riscrivere ciò che sappiamo sulla formazione dei sistemi stellari.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti