L'uomo nello spazio visto dagli occhi di David Bowie

David Bowie è stato per tutti un alieno, l’uomo venuto da un altro pianeta, grazie a film e canzoni ispirate allo spazio e alla fantascienza

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“Sebbene sia lontano più di centomila miglia, mi sento molto tranquillo, e penso che la mia astronave sappia dove andare. Dite a mia moglie che la amo tanto, lei lo sa”. Queste parole sono tratte da “Space Oddity”, uno dei brani più famosi di David Bowie, pubblicata nel luglio del 1969. Il brano racconta di un astronauta che sta per avvicinarsi alla luna e che, durante la famosa passeggiata spaziale, si trova spaesato di fronte all’immensità che ha di fronte. Nonostante questo, l’uomo è sereno, anche se è a migliaia di chilometri di distanza dalla moglie, avverte un senso di pace. La canzone di David Bowie fu pubblicata sulla scia degli avvenimenti che stavano accadendo in quel periodo: il primo uomo sulla luna ma anche l’uscita del film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick. E l’astronauta di “Space Oddity” è un chiaro omaggio a David Bowman del film di Kubrick.

Il rapporto di David Bowie con lo spazio non si è fermato a una sola canzone, il grande artista inglese è stato anche il protagonista di “L’uomo che cadde sulla terra”, film del 1976 diretto da Nicolas Roeg. Nel film, Bowie interpreta, con la sua fisicità “aliena”, un extraterrestre caduto sulla Terra per salvare il proprio pianeta dalla siccità.

E cosa dire dei tanti alter ego in cui si è incarnato negli anni, da Ziggy Stardust ad Aladdin Sane, dal Duca Bianco al re dei Goblin nel film “Labyrinth”. Nessuno come David Bowie ha avuto un legame così forte con la fantascienza e lo spazio.

The man who sold the world” è il titolo di un album e di una canzone del 1970, ispirata a un racconto di Ray Bradbury contenuto nelle sue “Cronache marziane”. E Marte è il protagonista di un’altra famosissima canzone di Bowie, “Life on Mars”, in cui l’artista si chiede se ci sia vita sul pianeta rosso. Ogni album del Duca Bianco è denso di riferimenti al mondo della fantascienza, fino ad arrivare all’ultimo, “Blackstar”, uscito l’8 gennaio 2016, due giorni prima della scomparsa del cantante.

Ma David Bowie non è morto, l’alieno caduto sulla terra è ancora collegato con noi dallo spazio, attraverso la sua musica e la sua arte.

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